Goldoni, la bomber dal cuore nerazzurro, si racconta: “L’Inter, un sogno che si realizza”

Intervistata da Sportweek, il nuovo acquisto dell’Inter femminile, Eleonora Goldoni, ha ripercorso le fasi della sua crescita e della sua carriera, che da dalla stagione 2019/2020 sarà colorata di nerazzurro.

Goldoni: “Mamma era contraria. Ora è una mia sostenitrice, insieme al papà”

E’ arrivata all’Inter femminile direttamente dagli Stati Uniti, e ha coronato un sogno. Eleonora Goldoni, classe 1996 di professione attaccante, è il colpo che la compagine nerazzurra ha messo a segno per la nuova stagione, in Serie A.  Nonostante le tante sirene giunte per lei in estate, la scelta del club meneghino è stata resa semplice proprio dal tifo di Eleonora, nerazzurra già da piccolissima.

“Avevo 5 anni e vidi Inter-Reggina 6 a 0 (stagione 2003/2004, n.d.r): quel giorno mi innamorai di Oba Oba Martins che fece una tripletta e che dopo ogni gol festeggiava con le capriole. Quando mio papà mi portò per la prima volta a San Siro ero piccola, eppure mi ricordo tutto: l’emozione, la maglietta di Vieri che mi mise addosso e che mi arrivava ai piedi, le magie di Martins. A fine partita mi girai verso mio padre piangendo e gli dissi:“Papà, io voglio diventare come lui”, e tornai a casa con la maglietta di Oba Oba che mi feci comprare fuori dallo stadio. Ce l’ho ancora”, ricorda.

L’emiliana, che ha dovuto saltare il mondiale femminile in Francia per infortunio, ha raccontato come si sia avvicinata al mondo del calcio, sfidando anche le resistenze della madre: “Da quel momento ho iniziato a lottare per farmi portare al campetto e poi iscrivere a calcio – all’età di 7 anni – contro una mamma che è sempre stata contraria, almeno fino a qualche anno fa: ora è la mia prima sostenitrice, assieme al papà. Lei ha sempre desiderato che facessi altro, aveva paura che mi venissero le gambe storte, grosse, piene di lividi. Infatti facevo anche danza, per darle il contentino”.

“Capitano nella squadra mista. Nel calcio, però, c’è maschilismo”

L’inizio in una squadra mista: “Ero proprio l’unica femmina perché nel mio paese, allora stavamo a Finale Emilia, in provincia di Modena, non c’erano altre bambine che giocavano a calcio”.

Rapporti tranquilli con i compagni e delusioni per gli avversari, a cui Eleonora non risparmiava gol.

Hai faticato a farti accettare dai maschi? “Dalla mia squadra assolutamente no, anzi, mi facevano fare il capitano. Era interessante prima di ogni partita vedere la reazione degli avversari, che prendevano in giro i miei compagni e ridevano perché avevano in squadra una ragazzina. Poi però a fine partita andavano a piangere dai genitori perché gli avevo fatto gol”.

Ma non ti dà fastidio quando fanno i paragoni tra calcio maschile e femminile, dicendo che il vostro è al rallentatore e che si fanno troppi gol come all’oratorio? 
“Decisamente, perché lì c’è del maschilismo. E perché spesso parlano senza aver visto le donne giocare. Ma bisogna capire che a livello atletico e muscolare uomini e donne sono di- versi, quindi per forza il gioco è differente. La nostra bellezza sta nella coordinazione, nell’eleganza, nella tecnica”.

Dopo il Mondiale, che è stato molto seguito, secondo te è realmente cambiato qualcosa per il calcio femminile in Italia? 
“Assolutamente sì. È stato scoperto questo nostro mondo, bellissimo, in cui puoi imparare e crescere bene. È la spinta che ci voleva per tutto il movimento”

“Serie A e Inter, due sogni in uno!”

Torni dunque nel momento ideale: per te ora si aprono le porte della Serie A… con la maglia dell’Inter! 
Due sogni in uno! Credo che il livello sarà molto alto,mi sento super fortunata a essere arrivata quest’anno”.

Che cosa hai pensato quando ti ha chiamata l’Inter Women? 
“Non ci ho capito più niente! In realtà dovevo andare da un’altra parte, ero già d’accordo, poi è arrivata la chiamata e ho pure scoperto che sarebbe venuto qua il mister Attilio Sorbi, che mi è sempre piaciuto molto come competenze e come persona”.

Chi è il tuo idolo nel calcio? 
“Sempre stato il Pupi! È stato un grande giocatore ma prima di tutto una persona meravigliosa, un esempio dentro e fuori dal campo. Io sono innamorata di Zanetti, se lo vedo muoio lì”.

Il tuo giocatore preferito attuale? 
“Mi piacciono tantissimo Handanovic, Skriniar e Lukaku, un bell’acquisto”.

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