Il calcio come rivincita: tutto quello che c’è da sapere su Lukaku

È l’uomo del momento: Romelu Lukaku, nuovo bomber nerazzurro, è tutto da scoprire. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’ex Manchester United.

IL CALCIO GLI SCORRE NELLE VENE

Calcio, calcio, calcio: le tre parole chiave nella vita dentro e fuori dal campo di Romelu Lukaku. È risaputo che Romelu possegga un grosso televisore dove il football è sempre sullo schermo: Lukaku guarda qualsiasi partita di pallone, dalla Champions League al campionato amatoriale. Inoltre, da quando Jordan (il fratello) è arrivato alla Lazio, Romelu ha imparato molto bene anche l’italiano, che da quest’anno gli servirà non poco.

Fin da piccolo, Romelu ha sempre avuto un sogno: diventare il marcatore migliore nella storia del Belgio. Be’, ci è riuscito: 48 gol in 81 partite, and counting. Eppure non è stato tutto sempre così roseo.

Come ci racconta Roberto Perrone del Corriere dello Sport, il belga ha dovuto mandare giù diverse delusioni: “Comunque la fame, la mamma che allungava il latte con l’acqua, i topi che facevano capolino nell’appartamenti di famiglia, tutto questo c’è stato, come l’assenza del padre alle prime trasferte, con i genitori degli avversari che lo scrutavano e scrutavano il suo documento sospettosi, non credendo che quel colosso, ora 1,90 cm per 85 chili, avesse undici anni“. Oggi è tutto diverso, tutto è cambiato: “Lukaku senior non aveva l’auto. Adesso Romelu ha, nella sua villa americana di Beverly Hills, il garage pieno di Bentley, Rolls Royce e di tutto il meglio della produzione automobilistica“.

In più, l’ex Anderlecht è un professionista con la P maiuscola, dalla mentalità vincente (e si vede); ce lo racconta Jean Kindermans, direttore del settore giovanile dell’Anderlecht: “Quando è arrivato all’under 17, ci siamo resi conto che non si imponeva solo grazie alle sue capacità fisiche o al senso del gol, ma era supportato da una mentalità eccezionale. Si allenava da solo, oltre l’orario “di lavoroper migliorare i duelli individuali, gli scatti, i tiri“. Quando il suo allenatore delle giovanili non lo schiera, Romelu gli lancia la sfida: “Se entro dicembre ho segnato 25 gol prepari i pancakes per tutti“. Il risultato? Odore di dolce in spogliatoio, ovviamente. Lukaku, anche da giovane, è devastante: 116 gol in 70 partite.

Il calcio è la sua valvola di sfogo, perchè in casa la situazione non è per nulla semplice: “La sua vita di ragazzino passava tra elettricità tagliata per morosità, assenza di acqua calda (con la quale Romelu si lavava i capelli) e momenti bui, in tutti i sensi, in cui prega con mamma e fratello. Un giorno trova la madre in lacrime e giura che non sarà sempre così. “A che età si può diventare calciatori professionisti?” chiede a papà. A 16, è la risposta. A 16 anni Lukaku, che sta ancora sui banchi di scuola, diventa capocannoniere con l’Anderlecht e pure protagonista di un documentario che la tv gli dedica“.

Nonostante le richieste provenienti dalla Premier League già a partire dall’età di 15 anni, Romelu arriva in Inghilerra dopo la maggiore età, in accordo con la famiglia. I suoi numeri in Premier League sono fuori dall’ordinario: nel 2015 è il più giovane di sempre a raggiungere 50 gol nel massimo campionato inglese. Nonostante i successi, non è mai uscito fuori dalle righe: ” Non ama apparire, non ha tatuaggi, non mostra la sua fidanzata sui social. E’ cattolico ed è stato in pellegrinaggio a Lourdes. Ed è pure astemio. L’aspetto morale ha la sua importanza, insieme con la sua abilità sotto porta. Certo, Lukaku si diverte come tutti i ventiseienni, ma nella giusta misura“.

Lukaku è pronto per la sua nuova avventura in nerazzurro, ma avrebbe voluto raccontare di persona tutto ciò che gli gira attorno al suo caro nonno: “Mi dispiace che non ci sia più mio nonno, gli direi: vedi, tua figlia sta bene, abbiamo tutto, non dobbiamo più dormire sul pavimento“.

Romelu Lukaku, il cuore buono giusto per portare alla vittoria l’Inter.

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