RASSEGNA STAMPA – La mano di Conte: i cinque dettami tecnico/tattici dopo Inter-Juve

Oggi l’Inter vola a Macao dove domani alle 13.30 (ora italiana) affronterà il Psg, per l’ultima sfida della ICC. Nel frattempo, in queste amichevoli, si è già vista la mano di Conte e i giocatori sembrano aver già assorbito i suoi dettami tecnico-tattici.

CINQUE PRINCIPI PER INIZIARE BENE LA STAGIONE

Conte, alla vigilia della sfida con la Juventus, ha chiesto ai suoi ragazzi, se le sue direttive portate in due settimane di allenamento fossero chiare e la squadra ha risposto di si. Secondo quanto riporta La Gazzetta Dello Sport, I nerazzurri stanno capendo il volere dell’allenatore e si compiacciono nell’applicarlo. I principi base del mister sono cinque:

Cambi di gioco – Anche se siamo solo all’inizio il messaggio è già stato recepito. I due esterni Candreva e Dalbert oltre ad essere sottoposti ad un intenso sforzo fisico, per coprire tutta la fascia, si sono cercati spesso. Ci sono state aperture da una pate all’altra di 50 metri saltando il centrocampo, in modo così da attaccare repentinamente il lato debole della difesa avversaria.

Costruzione bassa – In questo caso già con Spalletti si iniziava l’azione dal basso, con Handanovic, molto migliorato tecnicamente nelle ultime stagioni. Con Conte la cosa è portata ancor di più all’estremo, con l’allenatore che incitava e applaudiva Skriniar ogni qualvolta riuscisse a trovare la giocata in verticale. Inoltre all’uscita dalla propria metacampo partecipano anche i due interni e non solo Brozovic, in modo da ridurre il rischio di perdita di palla. Una mano a tutto questo lo da anche la nuova regola, che permette al difensore di raccogliere il pallone in area di rigore già dal rinvio dal fondo del portiere, dando così più tempo e spazio per far partire l’azione.

Verticalità – Qui si tratta della vera differenza rispetto ai due anni precedenti. Con il tecnico di Certaldo l’Inter faceva girare molto la palla. I nerazzurri risultavan quasi sempre essere ben oltre il 50% di possesso palla durante le partite, anche se ciò non sempre portava ai risultati desiderati. Il tecnico leccese invece da la priorità al gioco in verticale. Si sono visti infatti i tagli a memoria di Sensi oppure le giocate rapide di Skriniar, dopo un recupero palla, per servire subito la punta.

Pressing alto – Questo è quello che comporta il maggior dispendio di energie, per i giocatori che devono assecondare il gioco di Conte. Anche prima lo si faceva, ma la differenza rispetto al passato sta nel modulo. In precedenza, con il 4-2-3-1, era sempre il trequartista e, nello specifico, Nainggolan ad attaccare il portatore di palla avversario. ora invece è chiamato a farlo il regista Brozovic, che deve lasciare la sua zona per far alzare insieme a lui tutta la squadra.

Aggressività – Anche questa è una prerogativa che si è vista in tutte le squadre che il tecnico ex Chelsea ha allenato. Il pressing asfissiante è un dogma per lui e lo si è visto molto bene nella sfida contro la Juve. Anche nel secondo tempo la squsdra è salita per contrastare gli attacchi dei bianconeri, nonostante la girandola di cambi.

Con questi dettami la squadra si prepara ad affrontare il Psg. Il mister non ha lasciato tregua ai suoi, infatti anche ieri ha fatto svolgere una doppia seduta di allenamento. Del resto, come ha dichiarato, la sconfitta con la Juve lo ha fatto rosicare e vuole il riscatto immediato contro i campioni di Francia.

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