Conferenza Conte: “Prometto impegno, sudore e fatica ai nostri tifosi!”

Ci siamo, tutto è pronto per il grande giorni di Antonio Conte che, alle 15 e 30, farà la sua prima conferenza stampa da allenatore nerazzurro alla vigilia del raduno pre stagionale. Ecco la diretta testuale dell’evento offerta da SpazioInter.

CONFERENZA CONTE E MAROTTA

Marotta esordisce così: “Innanzitutto un grande ringraziamento alla società e ad Ausilio ed Antonello per la grandissima impresa di essere usciti dal settlement agreement. Un traguardo fondamentale. Oggi inizia una nuova stagione, la prima completa da presidente per Steven Zhang. Per noi esistono due grandi diritti: scegliere gli uomini che compongono il progetto e scegliere i valori. I valori per vincere sono la cultura del lavoro tra cui disciplina e rispetto, la cultura della vittoria e il senso di appartenenza. Parlo di uomini per quello che abbiamo fatto, ad esempio per l’uomo che mi siede al fianco. In Conte crediamo, sono nel calcio da tantissimi anni e so che l’allenatore è una figura fondamentale per i successi della squadra. Insieme potremo fare risultati importanti in sintonia con il blasone della società”.

Per Conte – Le richieste verso di te erano tante, tu alla fine hai scelto l’Inter. Perché? Tu pensi si possa vincere subito?

“Scegliere l’Inter è stato semplice perché ci siamo trovati ad avere la stessa visione. Condividiamo la stessa ambizione, la stessa voglia di costruire qualcosa di importante, pur sapendo ci vorranno tanto lavoro, tanta fatica, tanto sudore. Ovviamente la presenza di Marotta è stato un incentivo, conosciamo i nostri pregi e i nostri difetti. Quindi è stato semplice accettare”.

“Io sono una persona che non si pone limiti e non vuole che altri lo facciano a inizio stagione. Creerei alibi in tutto l’ambiente. Noi sappiamo bene che negli ultimi anni nei confronti di Juve e Napoli si è creato un gap enorme, soprattutto con la Juventus. Sappiamo di dover lavorare tanto, meglio degli altri per colmare il gap che ci separa da loro. Vedremo alla fine cosa succederà”.

Per Marotta – Perchè avete scelto Conte?

“L’idea che mi è venuta e ho esternato ad Ausilio, Antonello ed al presidente si è verificata per la valenza del profilo proposto. Non abbiamo cercato altri allenatori. Abbiamo chiuso in fretta e abbiamo stilato un programma innovativo e molto ambizioso che rispetta la valenza della società. Il mercato? I lavori sono in corso. Piero Ausilio, che ringrazio per l’opera che sta svolgendo, sta lavorando con me per cercare di allestire una squadra competitiva, ma il management di una società calcistica ha l’obbligo di mixare la costruzione di una squadra forte e il rispetto dell’equilibrio finanziario, soprattutto oggi. Siamo ancora in una fase di cantiere, non dobbiamo fare le cose in frettissima perché la fretta rischia di essere cattiva consigliera. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono importanti, speriamo di arrivare a tutto ciò che ci siamo prefissi, anche sul mercato”.

Per Conte – Ti senti il top player dell’Inter?

“Ringrazio Marotta per questa definizione, ma credo che i top player serviranno in campo. Penso che l’Inter abbia una buona base di partenza, dove poter costruire qualcosa di importante. So di avere una grande responsabilità, me la sento addosso, nei confronti di chi mi ha scelto e sono pronto a prendermela e a dividerla con i miei calciatori. Questo è il periodo delle chiacchiere, noi dobbiamo parlare poco e lavorare tanto. Testa bassa e pedalare dovrà essere il nostro motto. Dovremo essere concentrati e feroci sul nostro obiettivo. Se vogliamo fare una stagione da protagonisti dovremo avere queste caratteristiche. Serviranno molta voglia e spirito di sacrificio”. 

Per Marotta – Perché Icardi e Nainggolan non rientrano nel progetto e Icardi può andare alla Juve?

“Bisogna definire i profili per portare avanti un progetto. La società è arrivata alla conclusione, sofferta, perché non siamo sprovveduti, di rispettare certi valori e il nostro patrimonio. Ma a volte serve coraggio, noi abbiamo deciso tutti insieme di fare così senza mancare rispetto a due professionisti. Si alleneranno con noi, ci sono doveri e diritti e li rispetteremo. In questo momento escludo che vada alla Juve perché non ci sono le minime condizioni. Ad oggi la volontà del calciatore ha la priorità, ma fino ad ora della Juventus non si vede neanche l’ombra”.

Per Conte – Quanto puoi incidere nel gap con le prime della classe? Che emozione ti ha dato la sala dei trofei?

“Io parto sempre dal presupposto che con l’IO da solo non si può andare avanti, Non ho la presunzione di portare 10/15 punti in più alla mia squadra. Noi lavoriamo col Noi, un gruppo unito e coeso per fare meglio dei precedenti campionati. La mia responsabilità ovviamente è indicare la strada e fare in modo che tutti i giocatori la seguano correttamente. Non sarà semplice, come ho detto prima, ma è il mio compito. Se abbiamo l’ambizione di essere vincenti. Se qualcuno non ha questa ambizione è giusto che in maniera molto onesta si faccia da parte. Confido molto nella nostra rosa”.

“Questa avventura sicuramente mi emoziona molto, perché riprendo dopo un anno di inattività, con grandi tradizioni, storia e trofei. Questi trofei devono essere però un incentivo in più per tornare dove si era un bel po’ di tempo fa”.

Per Marotta – Per Barella si vuole fare l’affondo decisivo?

“Rispetto le parole di Giulini anche se non sono d’accordo, anche se la società che vende ha il diritto di stabilire il prezzo che vuole. Anche se è un diritto anche di chi compra fare le proprie valutazioni. Bisogna avere pazienza ma c’è una congruità di valore che deve stabilire il compratore”.

Per Conte – Rispetto a Chelsea e Juve, vincere al primo colpo sarà più difficile?

“A me basta l’1% di possibilità di poter vincere. Significa che hai il 99% di possibilità di perdere. Ma a me piace lavorare su quell’un percento. C’è una squadra che da 8 anni sta facendo un campionato a parte, senza contare il Napoli. Sono squadre collaudate da anni. Dobbiamo cercare di essere bravi a costruire senza nemmeno pretendere o chiedere troppo tempo. Nessuno qui ha la bacchetta magica, nessuno si considera un mago. Posso solo dire che lavoreremo tanto e bene per avere la speranza di fare meglio”.

“Con Chelsea e Juve è andata bene. Sicuramente nulla è impossibile, ma dobbiamo fare tanto, sia sul mercato che in campo e sulla mentalità. Io ciò che posso promettere ai tifosi è che daremo tutti noi stessi per fare qualcosa di importante”.

Per Marotta – Petracchi ha detto che non accetta ricatti per Dzeko, come agirete?

“La mia risposta è come quella di Barella. Il venditore cerca di essere più bravo del compratore. Non nascondo che sia un nostro obiettivo, ma il fatto che il giocatore abbia dato il benestare al suo trasferimento può non significare più di tanto. Noi agiremo con criterio per cercare di portare a termine determinate operazioni”.

Per Conte – Vedi analogie con la tua prima Juve e questa Inter? Che obiettivo ti poni per la Champions League?

“Credo non sia giusto fare paragoni con il passato. Sono tutte situazioni differenti. Avere la quotidianità coi calciatori sicuramente da domani sarà importante. Noi partiamo da una buona base, una base che si è qualificata due volte in Champions. Dovremo cercare di fare fare il salto di qualità a questa base, eliminando i problemi precedenti e aggiungendo i profili che fanno al caso nostro. Fare delle previsioni oggi è difficile, ma non dobbiamo porci limiti. Nemmeno in Champions League. L’obbiettivo sarà sempre quello di arrivare in fondo, che nulla è impossibile. Consci che ci siano enormi difficoltà davanti ovviamente. Per fare cose straordinarie servono buoni giocatori, ma soprattutto uomini straordinari”.

Per Marotta – Se Icardi resta come si gestisce?

“Se si dovesse verificare questo scenario, a fine mercato ne parleremo più dettagliatamente. Ad oggi bisogna essere più ottimisti e sperare tutto si risolva”.

Per Conte – Hai un contratto fino al 2022, quale sarà il tuo obiettivo per quella data?

Mettere le basi per tornare a essere competitivi come l’Inter era ormai tanti anni fa. Alla data di scadenza vorrei lasciare un’eredità importante a chi eventualmente verrà”.

Per Marotta – Anche alla Juve al secondo anno da dirigente chiamo Conte e vinse lo scudetto? Stavolta?

“Spero vada alla stessa maniera”.

Per Conte – Sei un’icona bianconera, vuole sfidare la Juve e diventare l’anti Juve. Come sarà per te tornare a Torino?

“Sicuramente sarà una partita importantissima, perché sfideremo i detentori del titolo da 8 anni. Fermo restando che ci saranno altre 36 partite. Se sei ambizioso devi guardare il quadro generale. Sicuramente sarò emozionato nell’entrare allo Juventus Stadium, sapete tutti il mio passato. Ma al fischio di inizio finirà tutto e diventerò un avversario, loro diventeranno avversari. Dovremo combattere”.

Per Conte – Perisic dovrà sacrificarsi di più probabilmente. Avete già parlato col ragazzo? Può essere la chiave di svolta di questa Inter? Come Eto’o nel triplete?

“Penso che il paragone non calzi a livello tecnico, perché Eto’o era un attaccante puro. Calza dal punto di vista mentale, perché si mise a disposizione, si sacrificò. Quello che cerco io. Quello che cerca anche il club, con cui sono in sintonia. Non vedo problemi, avremo tempo per conoscerci, il mercato dura fino a settembre per eventuali interventi. Se qualcuno vuole pensare con l’Io e non col Noi, amici come prima e si faranno altre scelte”.

Per Conte – Che tipo di gioco vuole far fare alla sua Inter? Viste le qualificazioni da pazza Inter degli ultimi due anni

“Approfitto della domanda per sottolineare i grandi meriti di Spalletti. A Luciano hanno chiesto la Champions e lui l’ha raggiunta due volte su due. Lo ringrazio molto perché grazie a lui possiamo giocarci la Champions. L’obiettivo è avere più stabilità, cercare di essere più regolari. Dobbiamo alzare l’asticella. Dovremo dare passione, pathos ai nostri tifosi con la nostra fatica, col sudore. Cercheremo di dare una identità all’Inter, darci un marchio di fabbrica. Perché tengo molto rendere orgogliosi i nostri tifosi, rendere felici coloro che per amore dei colori fa sacrifici ogni domenica per vederci. Meritano la nostra fatica”.

Per Conte – Visto l’arrivo di Godin vuole provare subito la difesa a 3? Lautaro potrà essere titolare?

“Sul sistema di gioco vedremo, tante volte capendo le caratteristiche dei giocatori ho cambiato modulo in corsa. Sicuramente la difesa è forte, soprattutto nella zona centrale. Partiremo su una base di difesa a 3, ma vedremo poi in corso d’opera. Non ho un dogma fisso, l’importante è che restino i principi e le idee. Voglio un calcio intenso, propositivo, che appassioni i tifosi. Lautaro è molto forte, l’anno scorso si è ambientato. Non vedo l’ora di scoprirlo, devo vederlo da vicino. Un bravo allenatore migliora i propri calciatori”.

Per Marotta – L’idea Conte è dipesa anche dal caso Icardi?

“Assolutamente no. L’idea è nata quando abbiamo cercato un futuro diverso, migliore, che tiene conto di tante cose. Siamo partiti da un’idea, che poi è diventata reale. Conte impersonificava il miglior profilo in circolazione che si incarnava con la nostra esigenza”.

Per Conte – Sarà la tua sfida più difficile? Il no a Icardi e Nainggolan è stata anche una scelta tecnica?

“Questa è una grande avventura, difficile ma intrigante, stimolante. Io vivo di questo, mi nutro di queste sfide. Non è la più difficile, ma sicuramente una delle più complicate. Sulla questione Icarid e Nainggolan penso che il club abbia avuto il tempo necessario per valutare la situazione e prendere le decisioni. Io mi sono allineato alle decisioni del club, perché dobbiamo essere un’unica cosa”.

Per Marotta – Vi piace l’idea dello scambio Icardi-Dybala?

“Credo sia utopistico immaginare qualcosa del genere ad oggi. Ho avuto modo di conoscere Dybala e so quanto vale. Ma da qui a ipotizzare una cosa del genere mi pare impossibile. Però tutto è aperto e stiamo a vedere cosa succederà?”

Per Conte – Le squadre inglesi hanno dominato in Europa. Pensa manchi qualcosa al calcio italiano che possa arrivare dalla Premier?

“Penso che il campionato italiano si stia muovendo nella giusta direzione. Che si sia capito che servono stadi di proprietà, che si pensi anche al marketing, ai diritti tv. In Inghilterra questo si fa da tempo, ecco perché c’è tanta ricchezza nei club. Poi tanti allenatori stranieri li hanno migliorati anche a livello tecnico. Non puntano più solo sull’intensità. Ad oggi le squadre inglesi fanno paura, non più solo a livello economico. Però penso che ci stiamo muovendo nella giusta direzione”.

Per Conte – Ha sempre parlato di testa cuore e gambe. Aggiungerà un quarto elemento oggi?

“Possiamo aggiungere la passione, la passione per questo sport. Perché secondo me la stiamo perdendo. Si guardano più altri interessi. Dovremmo dimostrare più passione quotidiana per ciò che facciamo”.

Marotta conclude così: “Colgo l’occasione per dare un grande bentornato da un ottimo dirigente come Lele Oriali”

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