Lautaro: “Sono nato difensore, poi mi ha “benedetto” Milito…”

Lautaro Martinez, dopo la grande prestazione con il Nicaragua e con la Copa America ormai alle porte, si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di ESPN. Ecco il sunto delle parole del “Toro” nerazzurro.

MIO PADRE È IL MIO MAESTRO, LA COPA AMERICA È LA MIA GRANDE OCCASIONE

Lautaro ha cominciato a raccontarsi fin dalle origini, a quando ha dato i primi calci ad un pallone: “Il mio debutto, se vogliamo chiamarlo così, l’ho fatto a 2 anni, il giorno del ritiro di mio padre. Lui era un difensore e praticamente ho sempre respirato l’aria di uno spogliatoio. Mi ha insegnato molto e sempre consigliato. Mi ha sempre appoggiato con umiltà, senza enfatizzare nulla, spiegandomi quanto fossero importanti impegno e sacrificio. Fino a 15 anni ho fatto anche io il centrale di difesa come lui, perché ero molto veloce e bravo nei recuperi. Poi progressivamente hanno iniziato a avanzarmi fino al mio ruolo attuale. Da ragazzo amavo anche il basket, ma il mio fisico non mi permetteva di portare avanti entrambe le cose”.

“Nutro rispetto e stima per tanti calciatori, ma non credo di avere un vero e proprio idolo. Da piccolo mi piaceva molto Falcao, in certe cose mi rivedo in lui, anche se io rientro di più, aiuto la squadra andando qualche metro dietro. Sono uno che cerca sempre di migliorarsi, studio i difensori avversari si, ma preferisco soprattutto concentrarmi su me stesso”. 

Lautaro racconta anche un aneddoto sul Principe, Diego Milito: “Quando Diego si è ritirato, mi ha detto”Vai, adesso è il tuo momento”. Ero timido, ma lui e gli altri compagni mi hanno insegnato molto. Ora che sono qui, pronto per la Copa America, userò i loro insegnamenti per dare il massimo. Sto bene e mi sto allenando al meglio, per me è meraviglioso poter continuare a migliorarmi e a consacrarmi nel calcio che conta. Questa è la mia grande occasione”.

 

Fonte immagine in evidenza: Fabrizio Andrea Bertani

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