Conte: il suo arrivo sulla panchina interista costerà circa 70 milioni

L’arrivo di Conte sulla panchina interista non è stato ancora ufficializzato, ma già iniziano a trapelare i primi numeri. Secondo i primi calcoli svolti da Il Sole 24 Ore, infatti, l’operazione che porterebbe il tecnico a Milano dovrebbe costare sui 70 milioni; per fortuna dell’Inter, però, c’è un lato positivo.

Conte: perché si parla di 70 milioni?

Il Sole 24 Ore di oggi ha sottolineato un aspetto molto importante del cambio di allenatore che sta avvenendo nell‘Inter in questo momento: quello economico.

Il quotidiano parte, innanzitutto, calcolando lo stipendio che, secondo le prime indiscrezioni, sarà guadagnato del tecnico. Si parla di circa 9 milioni netti (più bonus) per tre stagioni; ovvero un costo di circa 50 milioni tra stipendio e imposte.

Ma non solo: è necessario considerare, di fatti, anche i costi che deriveranno dall’esonero di Luciano Spalletti; il tecnico toscano, infatti, ha ancora un contratto valido fino al 2021 a circa 4 milioni netti stagionali. Se non si arriverà a una risoluzione anticipata, dunque, i nerazzurri dovranno coprire gli altri due anni, impiegando altri 15 milioni.

A questi ultimi bisogna aggiungere i soldi necessari per rimpiazzare gli staff tecnici; aggiungendo quest’ultimo dato si arriva ad una conclusione: allontanare Spalletti comporterà un peso finanziario di oltre 30 milioni.

Inter: un decreto può rendere meno gravosa l’operazione

L’articolo, però, evidenzia anche un elemento da non sottovalutare: per Conte, infatti, potrebbero scattare le agevolazioni contenute nel “Decreto Crescita.”

Si tratta di un decreto pubblicato lo scorso 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale, ma non ancora approvato, che punta a premiare i lavoratori “impatriati;” cioè coloro che, avendo risieduto all’estero negli ultimi due anni,  rientrano in Italia (a partire dal 1° maggio 2019),  rimanendo per più di 24 mesi. Per tali individui può essere tassato soltanto sul 30% del compenso da lavoro dipendente per un periodo di 5 anni.

L’allenatore pugliese potrebbe rientrare perfettamente in tale cornice normativa. Il tecnico, infatti, ha allenato il Chelsea dal 2016 al 2018, per poi essere esonerato. Rimane, tuttavia, un dubbio: l’ex Juve, dopo l’addio alla sua ex squadra, potrebbe non aver mantenuto la residenza fiscale in Gran Bretagna, ritrasferendola in Italia. In questo caso il decreto, anche se approvato, non potrebbe essere applicato a questa situazione.

Il giovamento che l’Inter potrebbe ricevere dall’applicazione di tale decreto, però, è considerevole; basti pensare che senza di essa ingaggiare Conte costerebbe al Club circa 20 milioni di euro all’anno, mentre, se applicata, il costo si aggirerebbe intorno ai 12/13 milioni. Verrebbe così tassato al 43% soltanto il 30% del reddito.

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