L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Ma è San Siro o Gardaland?

L’alba di questo 27 maggio 2019 risplende luminosa sullo skyline milanese, dopo una serata da montagne russe per i cuori dei tifosi nerazzurri. L’Inter è in Champions League. Anzi, mi correggo: la Pazza Inter è in Champions League.

L’ALBA DEL GIORNO DOPO: A QUANDO LA CANONIZZAZIONE DI HANDANOVIC?

Martedì e mercoledì europei, questo annuncio arriva dritto a voi: siamo tornati, per il secondo anno di fila. Sì, lo sappiamo, tendiamo ad essere monotoni: anche quest’anno non ci piaceva tornare a risentire quella musichetta intramontabile in maniera tranquilla, guadagnandoci la fase a gironi con qualche giornata d’anticipo ma d’altronde ci conoscete, no? Siamo l’Inter e siamo pazzi. Non sarà mica una partita decisiva a cambiare la nostra anima.

Puntualmente, stasera è accaduto di tutto: Dragowski che fa l’Handanovic, Handanovic che fa l’Handanovic e D’Ambrosio. Danilo D’Ambrosio diventa inconsapevolmente il salvatore della patria, quando all’89’ il pallone gli carambola addosso per poi colpire la traversa. Ma analizziamo l’inizio della gara.

Miracolosamente (sì, è la serata della parole divine), nella prima frazione di gioco l’approccio sembrava quello giusto: concentrati, con la grinta e gli attributi necessari. Ma Dragowski ha vietato l’accesso davanti alla porta dei toscani. Poi, nella ripresa, assistiamo alla Pasqua al contrario di Keita Baldé: prima risorge dagli abissi dell’inattività con un bolide da fuori, poi, con un fallo assurdo, rischia di costare l’ingresso ai gironi di Champions alla Beneamata. Nella serata gardalandiana di San Siro, però, le preghiere sono tutte per San Handanovic: il portiere sloveno compie tre miracoli fuori dall’ordinario. Prima fa disperare Ciccio Caputo, poi stoppa Farias ed al 92′ va a guadagnarsi l’aureola dal Paradiso dopo una parata su Salih Uçan che non saprei nemmeno come definire. Con Handanovic è così: non si trovano più parole per descriverlo.

Alla fine, possiamo scendere dal rollercoaster. La gita al parco divertimenti è finita, si può dare inizio ai festeggiamenti. Al popolo nerazzurro, adesso, resta una sola cosa per cui preoccuparsi. Speriamo che la canonizzazione di Handa avvenga prima di settembre: la musica della Champions bisogna sentirla a San Siro, mica al Vaticano. Che poi, gli dei del calcio tifano Inter, quindi..

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