RASSEGNA STAMPA – L’Inter del 2019 riparte da Conte e dalla difesa

La difesa nerazzurra, dopo anni non brillanti e con campagne acquisti volte a rinforzare il parco dei difensori centrali, finalmente può gioire. Così come potrà gioire il futuro allenatore nerazzurro, avendo già a disposizione una solidità difensiva invidiabile.

RASSEGNA STAMPA, GDS: I NUMERI DEL REPARTO ARRETRATO

L’Inter, infatti, nelle mura domestiche, ha subito solamente 7 reti (migliori in Europa, al pari dell’Atletico), mentre in trasferta 18. Il totale di 25 reti subite, se si escludono le disastrose sconfitte contro Atalanta e Cagliari (4 goal dai bergamaschi, 3 dai sardi), rende l’Inter una delle squadre più in forma sotto questo aspetto. In Serie A, solo la Juve ha subito meno goal (20, n.d.r.), mentre il Napoli è a quota 27. Grazie all’analisi della Gazzetta dello Sport, si evince come, a livello internazionale, l’Inter è settima per media goal subiti, con un punteggio di 0,81 a partita; la Juve è terza (0,65), primo il PSG (0,6). Gran parte del merito di queste prestazioni notabili va anche ad Handanovic, che negli alti e bassi della stagione ha sempre mantenuto un altissimo livello di reattività. Infatti, il gigante sloveno è terzo in Europa per clean sheet, le reti inviolate: con 15 in stagione, si piazza dietro solamente a Ederson (16), Alisson e Oblak (17). Numeri molto convincenti, che possono solo far ben sperare i tifosi e l’allenatore per la prossima stagione.

CONTE: PALETTI E STRATEGIE

Antonio Conte è il principale candidato per sedere sulla panchina dell’Inter la prossima stagione. La sua ambizione di vittoria, nonché la voglia di riscatto dopo la parentesi inglese, ben si sposano con la causa nerazzurra. Se Marotta è il primo sponsor dell’ex allenatore della Juve, anche Steven Zhang voleva regalare ai nerazzurri Mr.Conte non appena preso possesso della società, quando poi si virò (per ragioni economiche) su Spalletti. Per la firma, allora come adesso, l’ex CT chiede delle garanzie forti: innanzitutto, la piena gestione dello spogliatoio, poi una fame di vittorie comuni, e la possibilità di un lungo e ricco contratto. Con lui, in effetti, il caso-Icardi (ultimo e mediaticamente importante, ma non vanno dimenticati i capricci di Nainggolan e Perisic) non sarebbe mai uscito fuori. Ragione per cui, il tecnico potrebbe chiedere una cessione di tutte le teste calde: il primo scudetto bianconero fu vinto con pochi fenomeni e tanta disciplina! La sua richiesta contrattuale (minimo un triennale) coincide con la volontà di attaccare il dominio bianconero, da lui stesso iniziato, già dal prossimo anno. Più tempo avrà a disposizione, maggiore sarà il rendimento della sua squadra, anche con uno sguardo alle competizioni europee. L’ingaggio, superiore ai 10 milioni, altro non è che la richiesta che il mercato consente: il tecnico salentino ha offerte da mezza Italia, ma anche da Spagna e Germania. E poi il mercato: per vincere servono alcuni innesti, calciatori giovani e pronti, assieme agli esperti. Un mix che gli ha consentito di vincere 4 campionati, e di portare la nazionale a giocarsi le semifinali dell’europeo. Conte sa quello che vuole, e come lavorare: sta all’Inter metterlo in condizione di fare della rosa una squadra vincente.

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