RASSEGNA STAMPA – Conte chiede 10 milioni, su di lui le big di serie A. Il rapporto con Marotta potrebbe essere decisivo

Tutti lo vogliono in Italia. Il nome di Antonio Conte ricorre in tutte le chiacchiere da bar, soprattutto di marca interista. E la strana attrazione fa parlare ormai da mesi, una storia che accompagna la rincorsa alla Champions di Luciano Spalletti, scrive La Gazzetta dello Sport. Ma c’è davvero una concreta possibilità di vedere l’ex Chelsea e Juve a San Siro sponda nerazzurra?

CONTE, 10 MILIONI E L’OMBRA JUVENTUS

Un sondaggio è avvenuto di sicuro. I vertici del club della famiglia Zhang hanno preso atto delle sue richieste economiche da top player: 10 milioni di euro netti a stagione. Dalla scorsa estate l’allenatore leccese è libero da vincoli, ma nelle prossime settimane attende il verdetto della causa che ha intentato verso l’oligarca russo presidente del Chelsea. Tra i soldi che gli spettano per contratto e i danni d’immagine sono in ballo circa 23 milioni di euro. La sua è una battaglia di principio, non solo per far valere i propri diritti. E per lo stesso motivo Conte tiene alto il target delle sue richieste per la prossima esperienza professionale. Va ricordato che in Italia solo Allegri guadagna 7 milioni netti, mentre Spalletti si ferma a quota 4,5: cifre importanti, ma lontane dalle sue richieste. Negli ultimi tempi il suo nome è tornato di moda anche per la Juventus, evidentemente legata ad una clamorosa separazione tra Agnelli e Allegri. Ma i fatti dicono che quel rapporto è molto più solido di quanto fanno credere le immancabili voci maliziose. In ogni caso in questo periodo che precede i verdetti del campo i vertici dei maggiori club muovono le loro pedine per riservarsi la scelta migliore. E Conte questo lo sa bene.

IL RAPPORTO CON MAROTTA E L’INSERIMENTO DEL MILAN

Il rapporto instauratosi tra il tecnico leccese e Beppe Marotta nel triennio condiviso alla Juve può tornare molto utile ai nerazzurri. I due a Torino sono sempre dirimpettai, ma soprattutto il rapporto personale è rimasto più che cordiale, nonostante la separazione burrascosa del 2014. L’a.d. nerazzurro conosce alla perfezione le esigenze di un allenatore che ha un’attenzione maniacale per i dettagli. Un professionista esigente che pretende molto da se stesso, ma anche da chi gli sta intorno. Il presente dice che Spalletti ha un contratto di altre due stagioni: sollevarlo dall’incarico costa 25 milioni al lordo (considerando il suo staff). Il club nerazzurro ha il dovere di arrivare in fondo per mettere a punto i nuovi programmi. Conte è lì, a portata di mano, ma manca un bel pezzo di strada per considerare effettivo il suo assenso. Per ora lui preferisce stare in una terra di mezzo e potrebbe essere controproducente per i nerazzurri accelerare i lavori proprio adesso. Anche perché la concorrenza interna non appare in grado di sferrare attacchi altrettanto decisi. Detto della Juve, resta sempre l’opzione del Milan. In passato i rossoneri hanno accarezzato l’idea a più riprese. C’era ancora Adriano Galliani in sella quando venne fatto il primo tentativo. Poi, sono andati a vuoto altri approcci. E nonostante Leonardo e Gattuso in pubblico si dichiarino indivisibili, non sfuggono certo gli scricchiolii da quelle parti. Nei bar rossoneri la candidatura del leccese trova più consensi di altre nomination straniere. Nonostante ciò in via Aldo Rossi ci vanno ancora più cauti. Come al solito bisogna fare i conti con il traguardo della Champions e aggiungiamoci anche i paletti dell’incombente Fair¬Play finanziario. In questa costosa asta la società di Elliott è forzatamente in secondo piano. Tutte le attenzioni sono per l’Inter e l’inseguimento a Mister 10 milioni.

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