L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Inter-Bologna, siamo alle solite

Esattamente un anno fa ci si ritrovava a commentare il brutto pareggio dell’Inter al Meazza contro il Crotone: la partita era finita 1-1 ma la squadra calabrese aveva persino sfiorato il successo contro una squadra scialba, spenta, piatta. La vittoria contro il Chievo per 5-0 era stata il preludio per la celebre sconfitta di fine dicembre contro l’Udinese sullo sfondo di Inter Bells. Ecco, un anno dopo cosa è cambiato? Nulla. Goleada al Genoa, rallentamento a dicembre, crisi da gennaio. Anzi, ieri non è arrivato nemmeno un triste pareggio ma una drammatica sconfitta. Non drammatica perché qualcosa sia andato perduto ma drammatica se si pensa che il Bologna era reduce sette giorni prima da una sconfitta 4-0, in casa, contro il Frosinone. Bologna che per giunta non vinceva da tempo una partita.

STESSO COPIONE

Ancora una volta, se mai qualcuno non se lo aspettasse, si arriva a metà campionato e l’Inter non sa più che carte pescare. Non ci sono idee, non c’è entusiasmo, non c’è grinta, non c’è attaccamento. Non c’è nulla. E pensare che senza dei clamorosi errori sotto porta ci saremmo comunque trovati a commentare un periodo meno negativo: i gol clamorosamente falliti contro PSV in Champions League, contro la Lazio in Coppa Italia e anche ieri contro il Bologna fanno rammaricare ancor di più. Perché nonostante l’assenza di gioco, sarebbe bastata una minima freddezza in più per affondare un po’ meno. E invece no. La barca sta lentamente affondando.

OCCHIO ALLA CLASSIFICA

Fino a qualche tempo fa ci poteva essere anche qualche coraggioso che, in silenzio, continuava a mirare al secondo posto del Napoli, soprattutto dopo lo scontro diretto vinto quasi per caso nel recupero grazie alla rete di Lautaro Martinez. Invece ora bisogna assolutamente guardarsi alle spalle, con il terzo posto (così come il quarto e il quinto) ancora in gioco per tutti. Anzi, il pareggio dell’Olimpico fra Roma e Milan di ieri sera è quasi oro colato visto il momento nero per i nerazzurri targati Suning. L’unica forma di potenziale tranquillità risiede nel fatto che un anno fa la crisi era anche più nera, il livello del campionato era più alto e l’Inter si era comunque giocata il suo obiettivo da quinta, acciuffando solo all’ultimo giro possibile quel benedetto quarto posto. Quindi crisi nera ma l’obiettivo è ancora lì.

POVERO LUCIANO

Il condottiero Luciano è sempre più solo. Il suo sguardo atterrito, quasi disilluso e sconcertato dopo il triplice fischio di ieri è tutto un programma. Il tecnico di Certaldo ha dichiarato che la squadra forse lo segue ancora ma in soldoni lui sa che non è veramente così. La sua squadra ha perso tutte quelle caratteristiche che aveva assunto sotto la sua guida e, nella pochezza tecnica di tanti giocatori mediocri, ora non è capace né di agire né di reagire. Nessuno segna più, nessuno si sbatte più per dare uno svolta alla partita. Al massimo c’è Handanovic che fa il suo dovere, Skriniar e De Vrij che provano a difendere, Brozovic che prova ad impostare. Ma in mezzo al nulla anche loro non possono fare l’impossibile e quindi anche gli ultimi baluardi stanno calando vistosamente a livello di rendimento. Di Icardi e degli attaccanti in generale è meglio non parlare. Se nel calcio non si sa far gol, al massimo puoi pareggiare.

E Parma potrebbe essere più di un crocevia per questa stagione…

 

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