L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Puniti dalla mentalità

Un pari che vale una sconfitta per come è nato e per i segni che lascia dietro di sè. L’Inter pareggia in casa del Chievo, ultimo in classifica e ancora a secco di vittorie. E lo fa in pieno recupero, dopo aver scelto di gestire la gara con qualche grande occasione ma spegnendo la fluidità del gioco e la voglia di spingere nel finale di secondo tempo. Il colpo di testa che smarca Pellissier chiede ancora di essere sorvegliato a dovere per evitare figuracce come quella del Bentegodi. Altro che regalo di Natale, altro che paura di vincere: in questo caso il problema è nella mentalità che resta piccola e lontana dalla piena maturazione.

TROVA LE DIFFERENZE

Le analogie con l’ultima gara di Champions sono tante, anche troppe. Perchè sia contro il PSV che con il Chievo si è vista un’Inter incapace di compiere l’ultimo passo, di andare avanti nello step successivo per mettere al sicuro la vittoria. E’ mancata la fame, la vera voglia di tornare a casa con il bottino pieno. E l’essere svogliati porta dietro di sè disattenzioni che, alla fine, arriveranno a costar care in termini di rendimento e soprattutto punti. In casa contro gli olandesi i nerazzurri scelsero di attendere il loro destino, rinunciando a giocare in piena crisi post adrenalina. Ieri a Verona il copione si è ripetuto, ma l’adrenalina non c’entra: si è scelto di gestire, la mossa peggiore che si potesse fare.

L’ALTRA CLASSIFICA

Un punto che sa di sconfitta e che allunga il cerchio di digiuno da vittorie nelle ultime quattro trasferte per i nerazzurri. Ma soprattutto, che ridisegna una classifica con la Lazio che “vede” il terzo posto occupato dai nerazzurri e distante solo cinque punti, mentre il Milan ammortizza la sua sconfitta e si ritrova a sei lunghezze di distacco. Il tutto prima del big match contro il Napoli che prova a scappare nella fuga al secondo posto pur soffrendo. Tutt’altra stoffa rispetto all’Inter che gioca, convince ma non chiude il risultato e si lascia incastrare dal Chievo.

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