RASSEGNA STAMPA – Tabù Inghilterra per Spalletti! Luciano studia le mosse per invertire la tendenza

Luciano Spalletti non ha una tradizione positiva contro le inglesi in trasferta. La Gazzetta dello Sport, infatti, analizza i precedenti del tecnico toscano in terra britannica, sottolineando gli insegnamenti frutto di ogni sconfitta. Ecco la notizia più rilevante della nostra rassegna stampa.

RASSEGNA STAMPA – LE SCONFITTE PORTANO INSEGNAMENTI?

Sette lezioni di inglese, 15 gol presi e 2 fatti. alcune serate difficili e diverse sconfitte risicata. Ma anche tanti insegnamenti da far fruttare per guadagnare gli ottavi di Champions League. Luciano Spalletti non ha mai entusiasmato nelle campagne d’Inghilterra, né alla Roma né con lo Zenit, ma domani a Wembley contro il Tottenham la sua Inter tenterà di prendersi quello che all’allenatore nerazzurro tra Middlesbrough, Manchester, Londra e Liverpool, non è mai riuscito: un risultato positivo. Che vorrebbe dire passaggio del turno.

Ma come si fa a invertire questo ruolino di marcia? Rileggendo i commenti dello stesso Luciano dopo ogni sconfitta, si possono trarre degli insegnamenti che potranno aiutare l’Inter a raccogliere un risultato positivo a Londra. Corsa, ingenuità, esperienza, strada giusta, occasioni, non concedere: negli anni è stato l’allenatore a dire quali cose servono per fare risultato in Inghilterra. E ora l’Inter dovrà tenere bene a mente tutte queste parole per fare almeno un punto.

All’andata i nerazzurri hanno messo in campo corsa e intensità e poi sono calati, concedendo troppo agli Spurs: padroni del campo, poi presuntuosi e alla fine beffati da Vecino-Icardi. A Wembley il carattere del primo tempo di San Siro servirà per tutti i 90 minuti. Ma servirà anche essere pronti a capovolgere il finale come successo a Milano. L’esempio della Juve, ultima italiana padrona di Wembley, è beneaugurante: i bianconeri vissero un’agonia di un’ora e poi volarono con Higuain e Dybala. Un italian job per essere padroni del tempio del calcio. E per cancellare il tabù di Spalletti.

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