MATCH ANALYSIS – A San Siro arriva il Barcellona: tattiche e numeri

Dopo il tonfo interista e la grande prova di forza dei blaugrana al Camp Nou, Inter e Barcellona si sfidano questa sera nel match di San Siro. Una gara che vedrà protagonisti soprattutto i nerazzurri, spinti dal proprio pubblico e al completo per una delle gare più importanti dell’anno. Di fronte però ci sarà l’avversario più duro degli ultimi anni.

MATCH ANALYSIS – BARCELLONA

Obiettivo: chiudere ogni spazio e aggredire l’avversario. Proverà a fare la voce grossa l’Inter contro un avversario di altra categoria che rappresenta uno dei grandi esami di maturità della stagione nerazzurra. Al Camp Nou i ragazzi di Spalletti non sono riusciti a gestire la gara, lasciando troppo spesso il possesso ai catalani, costretti così a subire le tante folate avversarie. E’ mancata la grinta nel pressing alto degli ultimi metri, uno degli aspetti più luminosi del carisma di Radja Nainggolan, il grande assente del Camp Nou. Questa sera il Ninja sarà in campo, molto probabilmente dall’inizio, e si spera che la musica cambi per evitare un epilogo simile allo 0-2 di Barcellona. Gli uomini di Valverde giocano un grande calcio con o senza Messi e per fermarli servirà qualcosa di molto simile a un’impresa.

I NUMERI CON IL BARCELLONA

Nei tre precedenti giocati contro il Barcellona a San Siro l’Inter è imbattuta contro i catalani. Una vittoria, due pareggi e zero sconfitte: questo il conto nei confronti dei blaugrana. L’ultimo match giocato, lo ricorderete, è il 3-1 del 2010 firmato Sneijder, Maicon e Milito. Era l’andata della Champions League che consacrò l’Inter di Mourinho, spettacolare sotto ogni punto di vista. Le reti di quella semifinale di andata rappresentano gli unici gol messi a segno nei precedenti giocati a San Siro. Negli altri due incontri, infatti, il punteggio è sempre terminato sullo 0-0 sia nel primo scontro del 2010, quando i catalani pareggiarono a reti bianche a San Siro, sia nel febbraio del 2003, quando la sfida del Girone 1 terminò a reti bianche. Era l’Inter di Cuper, con Kallon e Vieri in attacco e Morfeo alle loro spalle. Tra i blaugrana c’erano il primo Xavi, Frank De Boer e Thiago Motta a centrocampo: tutt’altra caratura rispetto al centrocampista che nel 2010 festeggiò il Triplete in nerazzurro.

 

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