Loro non vendono sogni, ma “mangiano i bambini”

“Non vendo sogni, ma solide realtà”…e già il ds nerazzurro come un Giorgio Mastrota de noantri con il portafogli a Milano e il cuore chissà dove, come un Roberto Da Crema senza affanno, come una Wanna Marchi a tinte nerazzurre, spiazza tutti e ribalta la realtà.
Già perché sarebbe anche potuto venire il dubbio che l’Ausiliocintura nera dei ds” (citando Spalletti) non sapesse vendere nulla, ma sapesse altresì comprare bidoni di un certo rilievo.
Altrimenti c’è Biasin…
Detto questo non va assolutamente tolto il merito al dirigente milanese di aver per caso azzeccato due acquisti significativi come Icardi e Skriniar, ma il resto è storia, è sotto gli occhi di tutti e sarebbe davvero troppo noioso citare le centinaia di milioni (IN TEMPI DI VACCHE ANORESSICHE!) sperperati a casaccio.
Ma non siamo certo qui a sindacare le oscenità del dirigente medesimo, a ricordar le volte in cui ha incolpato chiunque tranne se stesso o addirittura a veder il capello se lui sia davvero il ds di una delle società più importanti del Pianeta o sia semplicemente manovrato da Nanchino.
Non ci domandiamo neppure se sia normale che in una rosa ristretta e molto mediocre, nella finestra di mercato riparativa siano usciti più giocatori di quelli entrati, considerando che alla Pinetina si sono presentati un difensore sconosciuto ai lupi e un trequartista che, come fosse al Poggibonsi (senza offesa per la squadra senese!), dovrà dimostrare di saper ancora correre.
Altrimenti c’è Biasin…
A dire il vero non siamo nemmeno a cercare il cucciolo d’uomo figlio del padrone che, come un bambino alla vista di un panda gigante, spalanca la bocca e grida ai quattro venti “Intel sul tetto del Mondo”, attendendo che diventi presidente…
Non ci domandiamo neppure perché un capo austero e ricco che non ha la minima intenzione di investire sull’Inter, collezioni figure barbine come quella di litigare con se stesso per Ramires anteponendo lo Jiangsu ai nerazzurri, dopo aver fatto, come al solito, esplodere il caso sulle bocche di tutti. Citando il brasiliano, perché Pastore anche basta.
Bando alle chiacchiere sul da farsi in società, sulla confusione a tutti i livelli, sul “progetto stadio”, sulla fine  dell’ex eterno fiore all’occhiello della Beneamata cioè gli osservatori, sul ruolo della squadra Inter nel mondo del calcio, siamo qui per altro.
Altrimenti c’è Biasin…
E’ necessario ribadire che l’Inter e l’Interismo sono un’altra cosa, distante da Nanchino ma anche da certi signori nostrani.
Ai tifosi nerazzurri non manca la vittoria, manca la propria squadra!
Ma almeno gli adulti l’Inter la ricordano, i giovani no, non possono per ragione anagrafiche e Voi questi bambini “ve li state mangiando”.
Vi state sbranando il ricordo partendo dal Suning Training Center, “svendendo Angelo Moratti” per tre spiccioli.
“Non vendete sogni” perché sprecate il tempo a calpestarli, perché occupate le ore a rendervi e render ridicoli milioni di tifosi.
Vi manca la passione e l’utopia, vi si sono azzerati i sogni e gli orizzonti.
Siete uguali  a tutti gli altri e non avete un briciolo di diversità, quella che ci contraddistingue, quella che ci fa camminare a testa alta, quella che ci fa ammalare, urlare, soffrire e gioire.
La diversità che ci muove(va).
Noi siamo quelli del calcio come sintesi di vita, quelli del no ai soldi dai “centri scommesse”, quelli del campus e delle Nazioni Unite.
Noi siamo i figli di Facchetti, Prisco, Mazzola, Moratti e i grandi Uomini che hanno solcato l’erba dei nostri stadi.
Noi siamo i figli del  mondo con i colori del cielo e della notte
e Voi?
Per tutto il resto c’è Biasin.

…anche se questo è solo un punto di vista.

Impostazioni privacy