La difesa dell’Inter senza Miranda è meno sicura. La buona prova di Ranocchia e Skriniar non cancella il fatto che col brasiliano i meccanismi difensivi siano migliori, con una percentuale di vittorie che con lui in campo è migliore, col 56% di gare vinte.
Miranda, il talismano contro le big
Scrive La Gazzetta dello Sport che Miranda non incanta la critica, segna poco o nulla, a volte sembra troppo compassato e quando sale palla al piede i tifosi tachicardici temono un attacco. Eppure Joao Miranda rimane imprescindibile. Dal suo esordio in Serie A con l’Inter (23 agosto 2015) è il difensore
Un recupero importante, anche perché Miranda – come dimostrano le prestazioni contro Napoli e Juve – nei big match raramente sbaglia. Dal suo arrivo a Milano i nerazzurri hanno vinto il 56% delle partite con lui in campo in campionato e senza la percentuale di successi nerazzurri scende al 40%.
“Joao è un camaleonte, si adatta all’avversario. Se quello è veloce lui accelera, se no si adegua”,
critiche di chi vede Miranda a volte poco grintoso.
Lui invece è un leader silenzioso, che per indole ama il basso profilo e non parla più di tanto. Oltre a qualche pallone sanguinoso quando lascia la posizione, in questa stagione sta anche pagando, in termini di voti, il fatto che Skriniar stia andando alla grande. Lo slovacco è più esplosivo, esce palla al piede, ruba l’occhio e sa farsi sentire anche nell’area avversaria: già 3 gol all’attivo, meglio nella rosa nerazzurra hanno fatto soltanto Icardi e Perisic.
Eppure Miranda ha mestiere da vendere,senso della posizione e la giusta cattiveria. Per farsi sentire in
campo non serve per forza urlare, e Spallettise lo tiene stretto. Anche perché lui più di Ranocchia
ha saputo adattarsi sul centro sinistra, lasciando a Skriniar la possibilità di impostare col suo piede migliore.
Miranda potrebbe anche incrociare per l’ultima volta in Italia il suo compagno di nazionale Alisson. Perché gli anni sono ormai 33, il contratto in scadenza nel 2019 gli vale 3 milioni netti a stagione e l’Inter la prossima estate, nell’ambito di un ringiovanimento del reparto, .Discorsi comunque prematuri, così come senza fondamento sono le voci di un possibile ritorno in patria già in questa sessione di mercato, col rifiuto al Palmeiras e il cuore al San Paolo, sua squadra preferita.