Tutti i moduli dell’Inter 2017: dominio del 4-2-3-1, l’eccezione è la difesa a 3

L’anno sta per concludersi, ed è tempo di guardare indietro a quello che è stato per la squadra nerazzurra. SpazioInter vi propone una (breve) carrellata di tutti i moduli dell’Inter 2017. In realtà, ce ne sono soltanto tre: vediamoli.

INTER 2017, I MODULI: PIOLI O SPALLETTI, E’ SEMPRE 4-2-3-1

A dominare letteralmente la scena è stata una versione della squadra nerazzurra in campo: il 4-2-3-1. Un modulo che riporta alla memoria dei tifosi l’Inter del Triplete. Pochi punti cardine: due mediani davanti alla difesa, esterni in grado di dover fare la fase offensiva e quella difensiva, ripiegando quando c’è bisogno di dare una mano o in fase di non possesso. Con il trequartista tra le linee di centrocampo e difesa avversari a fare casini. Nella seconda parte del 2016/2017, questo modulo è stato utilizzato in 15 occasioni su 20. Gli interpreti erano spesso gli stessi. Con la difesa consolidata Murillo-Miranda (a volte Medel), a fare eccezione erano i mediani: spesso Joao Mario e Kondogbia, con Brozovic trequartista. La prima alternativa, anzi, spesso titolare, è stata Roberto Gagliardini, sugli scudi prima del crollo nerazzurro. Sugli esterni, pochi avvicendamenti: Candreva e Perisic a imperversare sulle fasce e recapitare cross a Mauro Icardi.

Con l’arrivo di Luciano Spalletti, cambiano gli interpreti, ma non il modulo dell’Inter 2017: è sempre 4-2-3-1. Confermati Handanovic, D’Ambrosio, Miranda, Perisic, Candreva, Icardi, Gagliardini. Le novità? Il recupero di Santon (o Nagatomo), Vecino a centrocampo, Borja Valero trequartista e il più grande acquisto dell’estate 2017, Milan Skriniar, a fare coppia con il brasiliano al centro della difesa. Una squadra ricostruita, con giocatori ideali nella posizione ideale. Quando c’è stato bisogno, Brozovic ha sostituito l’ex Villarreal, arretrato in caso di squalifiche di Gagliardini o Vecino. Joao Mario perde la titolarità, mentre il croato va ad intermittenza. Esterni e attacco, manco a dirlo, confermatissimi. In Coppa Italia, l’unica sfida del 2017 è Inter-Pordenone: stesso modulo, ma con interpreti ovviamente diversi. Padelli in porta, Ranocchia affianco a Skriniar, Dalbert a sinistra. A centrocampo, dentro Cancelo esterno destro, Karamoh esterno sinistro, Pinamonti prima punta, Eder al centro della trequarti.

LE ECCEZIONI: 3-4-2-1 E INTER-SASSUOLO

Su 38 partite, si è giocato per 33 volte con il 4-2-3-1. Quali sono, dunque, le eccezioni? A Palermo, Stefano Pioli si presenta con questo modulo: 3-4-2-1. Le novità sono D’Ambrosio, o le 3 m, in difesa (Medel insieme a Miranda e Murillo), Candreva esterno di centrocampo, con compiti offensivi e difensivi maggiori rispetto al 4-2-3-1. I due dietro Icardi sono stati Ever Banega e Perisic. Stesso modulo proposto a Torino. Lì, però, si decide di squalificare il capitano nerazzurro, reo di aver provato a colpire l’arbitro con un tiro a campanile che sfiora il direttore di gara. Le successive tre partite, allora, l’Inter le gioca con Eder prima punta. Succede così in Inter-Empoli. Poi, in Inter-Roma 1-3, Mauro torna titolare e segna, ma i nerazzurri cedono allo strapotere di Nainggolan. Ultima variazione, il 4-3-3 di Inter-Sassuolo 1-2: gli uomini, in realtà, sono gli stessi, ma Joao Mario, invece che giocare da trequartista centrale, retrocede a mediano di sinistra.

Sarà ancora il 4-2-3-1 il modulo da cui Spalletti ripartirà per il 2018?

fonte foto: screenshot

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