PAGELLONE 2017 – Luci e ombre del centrocampo nerazzurro: Banega-Kondo deludono, meglio BV e Vecino

Il 2017 è stato un anno condito da tanti sorrisi, ma soprattutto da innumerevoli delusioni. Iniziato sulla cresta dell’onda della freschezza portata da Stefano Pioli con la sua serie di vittorie consecutive e continuato con un settimo posto deludente, l’Inter con la guida di Luciano Spalletti si è resa protagonista di uno strepitoso avvio di stagione, condito addirittura da primo posto in classifica e imbattibilità negli scontri diretti, per poi cadere in una piccola crisi, ormai quasi come da tradizione, nel mese di dicembre. Questo anno ha visto un continuo via vai di numerosi giocatori, soprattutto in un reparto, il centrocampo. Proveremo a stilare un pagellone di tutti i giocatori che si sono alternati in questo 2017 nel centrocampo nerazzurro.

KONDOGBIA 5: dopo aver iniziato l’anno con ottime prestazioni, convincenti sotto tutti i punti di vista, fino ad arrivare alla rete segnata con il Toro, nella partita che ha visto poi la discesa inesorabile dei nerazzurri, il francese è andato via via perdendosi, tornando quello insicuro e indisciplinato di un tempo, riguadagnandosi i fischi dei tifosi e concludendo la stagione con un rosso sul campo del Genoa.

BANEGA 5.5: tra alti e bassi anche il 2017 del fantasista argentino, che eccezion fatta per qualche prestazione da fuoriclasse, come quella a Cagliari o della tripletta all’Atalanta non si è dimostrato all’altezza del progetto nerazzurro, finendo di vedere il campo con diverse giornate di anticipo. Ci si aspettava molto di più dall’ex Siviglia…

MEDEL 5.5: usato per la prima volta da Stefano Pioli in difesa, nel suo habitat naturale il cileno, anche se poi partente, con la sua garra ha dato prova di grande solidità con l’esperto Miranda e si è reso protagonista, come al solito di prestazioni ottime e piene di sostanza.

BROZOVIC 5: dopo la prima parte di stagione con Pioli tutt’altro che positiva, se non per qualche sua solita fiammata che però non viene accompagnata da continuità. Anche in questa frazione di campionato sotto la guida di Luciano Spalletti il croato, quando chiamato in causa, eccezion fatta per qualche prestazione svogliata, come nelle sue corde, ha sempre dato il suo prezioso contributo, vedi la doppietta a Benevento e il gol spacca partita a Cagliari. Il voto tiene conto soprattutto del grande potenziale inespresso del croato.

GAGLIARDINI 6: resosi protagonista di un grande impatto con l’ambiente interista con le prestazioni da veterano del centrocampo, il rendimento è andato un po’ scemando con il crollo dei nerazzurri in campionato, come è naturale che sia. Sotto la leva di Luciano Spalletti non ha ancora pienamente convinto nonostante i buoni risultati di inizio stagione ma il tempo è dalla sua parte.

JOAO MARIO 5: dopo l’importantissimo esborso economico dell’estate scorsa dal centrocampista portoghese ci si aspettava ben altro. La parte di stagione con Pioli ha avuto più bassi che alti, con due soli gol, seppur importanti, come quello a Palermo; mentre con Spalletti fin’ora si possono constatare solo bassi, infatti ci sono starebbe poche chance per il tuttocampista ex Sporting e sono state sfruttare male, vedi la prestazione con la Spal e le tante gare impalpabili da subentrato.

BORJA VALERO 6.5: fin’ora ottimo l’impatto del centrocampista ex viola, sembra dopo anni che l’Inter possa contare su di un regista in grado di dare una quadratura e un gioco organizzato alla squadra. Lo spagnolo inoltre sembra poter dare una buona spinta anche in fase offensiva con una rete segnata a Verona e numerosi palloni dispensati agli attaccanti.

VECINO 6.5: incredibile l’influenza dell’uruguayano sulla squadra nerazzurra. Senza di lui il gruppo fatica da morire, infatti il compito di Matias Vecino è essenziale e lui lo svolge in maniera egregia. Collegamento fondamentale tra difesa e attacco è in grado di aiutare le due fasi in maniera ottima, rientrando in zona difensiva e contribuendo alla costruzione di azioni offensive. Uniche pecche l’eccessiva fallosità (ben 5 gialli fin’ora per lui) e lo scarso contributo in zona gol (solo una rete in campionato).

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