PAROLA ALL’AVVERSARIO – Cristiano Corbo (SpazioJ): “E’ il grande giorno. Stasera…”

Ci siamo, è il giorno di Juventus-Inter. All’Allianz Stadium va in scena il derby d’Italia tra i nerazzurri di Spalletti ed i padroni di casa di Allegri. Noi di SpazioInter, per la rubrica “Parola all’Avversario” abbiamo scelto la voce e le parole di Cristiano Corbo per avere un’opinione dalla fazione opposta. Caporedattore di SpazioJ, responsabile mercato e vera e propria garanzia del network: queste le sue risposte alle nostre domande.

PAROLA ALL’AVVERSARIO: IL COMMENTO DI CRISTIANO CORBO

Juventus-Inter, il grande giorno. Come arrivano i bianconeri a questo appuntamento e quanto conta il successo di Napoli prima di questa sfida?

“E’ il grande giorno, e la Juventus a questo punto si troverà mentalmente in discesa: c’è ancora la Roma e diverse trasferte difficili, ma vincendo contro l’Inter, anche nettamente, i bianconeri danno un segnale fortissimo al campionato ma soprattutto a se stessi. Ed è fondamentale, perché la squadra si basa tutta sul valore mentale, visto che il valore dei singoli lo conosciamo. Se la squadra è compatta come a Napoli non ce n’è per nessuno. La Juventus arriva bene a questa sfida, visto il successo di Napoli. Allegri ha trovato una quadratura, con un 4-3-3 in cui va ad esaltare il centrocampo, dando un segnale forte a Marchisio, alternandosi con Matuidi. I bianconeri sono pronti: vincendo sarebbero ancora più convinti di quello che può fare”.

Luciano Spalletti in conferenza stampa ha detto: “Alla Juventus non toglierei nessun giocatore. Se potessi però, dai bianconeri prenderei Allegri, è il migliore”. E’ ancora lui uno dei top player di questa squadra, o pensi abbia fatto il suo corso e sia alla fine di un ciclo?

Allegri non è il top player della Juventus come lo è Spalletti per l’Inter, ma è il miglior allenatore che questa Juventus possa avere per la gestione degli uomini e di lettura del match. Dare un gioco a questa squadra sarebbe stato importante ma giocare con questi giocatori dalla giocata imprevedibile e farlo in funzione dell’avversario è mortifero per gli altri. Spalletti riconosce nel diretto avversario una qualità che magari vorrebbe avere lui, quella lettura della partita e del cambio in corsa. La vera forza di Allegri è quella di valutare la squadra e dare un’impronta a seconda dell’avversario. La Juventus è solida grazie ad un grandissimo allenatore”.

Passiamo all’Inter: dopo la Roma ed il Napoli, altro match importante per la crescita di Skriniar. Come vedi lo slovacco in questo inizio stagione? Riuscirà a tener testa ad un ritrovato Higuain?

Skriniar è un talento incredibile che va ancora sgrezzato. Mi ricorda il primo Koulibaly, e sappiamo quanto quest’ultimo sia cresciuto nel corso degli anni grazie ad un’analisi difensiva e ad un allenatore importante come Sarri. Se lui continua con questa progressione e la squadra glielo permette, può crescere tantissimo. Contro Higuain non saprei, ma se dovesse perdere l’uno contro uno, ciò non andrebbe ad intaccare il suo processo di crescita”.

Quattro punti ottenuti dall’Inter in due trasferte a Roma e Napoli. Pensi che i nerazzurri faranno una partita difensiva a Torino oppure punteranno al bottino pieno, rischiando qualcosa in più?

“Credo giocherà esattamente come a Napoli e Roma, sperando in un altro bacio della sorte, perchè in certe partite o hai la fortuna dalla tua oppure non ce l’hai. Per quanto si possano limitare i danni, la differenza tra le rose comunque si sente, come è normale che sia. L’Inter vuole comunque anche autoconvincersi, perchè questo percorso e questo primo posto non sia frutto del caso ma di un progetto che possa portare i frutti sperati”.

Perisic e Candreva hanno trovato ritmo, continuità e convinzione. A centrocampo ci saranno i centimetri di Gagliardini e Vecino a supporto. Come credi che si schiererà la Juventus in mezzo al campo e quali scelte farà Allegri sugli esterni?

“La formazione dell’Inter è pressoché perfetta: grande scudo a centrocampo, due esterni che se in condizione possono inventare di tutto e un attaccante con la a maiuscola. La Juventus deve fare attenzione e rinfoltire il centrocampo: credo si schiererà con un 4-5-1 con Cuadrado e Douglas Costa che daranno una mano a centrocampo, con Marchisio più centrale rispetto a Pjanic e con una squadra che farà di tutto per non lasciare l’uno contro uno all’Inter, soprattutto sugli esterni. Proverà a svegliarsi in questo modo: se le cose dovessero andare male, con l’Inter che attacca a tutta e a pieno organico, così puoi riparare con una difesa a 5 con Cuadrado bassissimo. Penso che Allegri l’abbia valutata in questo modo: centrocampo più folto e tutto in mano a quei tre lì davanti”.

Icardi contro Higuain. In palio c’è la continuità di rendimento, la convinzione di se stessi in un periodo importante e soprattutto un posto in Nazionale. Ma questo Icardi, con 16 gol in 15 partite, potrà dire la sua fino alla fine, con un occhio al record di Higuain e uno alla Scarpa d’Oro?

“Record e Scarpa D’Oro potrebbero arrivare di conseguenza, se Icardi dovesse continuare così. Io me lo auguro per lui, perchè è davvero il futuro del calcio mondiale. E’ clamorosamente difficile: a scrivere il record c’è riuscito un giocatore con un talento straordinario e con una squadra pronta a fornire assist importanti nella stessa partita. Ricordo i gol di Higuain ma anche occasioni divorate o reti sfumate. Se quest’Inter si dovesse avvicinare al primo Napoli di Sarri, producendo gioco e azioni in maniera clamorosa, Icardi potrebbe farcela: la differenza non sta tanto nei due giocatori argentini, quanto nelle squadre che sono state a supporto”.

Dove può arrivare l’Inter, a prescindere dal risultato di stasera? E quanto potrà incidere un possibile risultato negativo su umore e scia positiva dei nerazzurri?

“Io credo che l’Inter abbia già un posto Champions assicurato, sia per mentalità che per punti, ma soprattutto perché certe partite non le sbaglia come lo scorso anno. I nerazzurri devono essere orgogliosi di quanto fatto: non sarebbe un dramma perdere allo Stadium. Non bisogna essere disfattisti, pur sapendo quanto sia grande l’attesa per questa partita da entrambe le sponde. Spalletti, in caso di sconfitta, proverà a minimizzare l’accaduto: se invece dovesse andare bene, l’Inter avrebbe la convinzione e la certezza che si può fare qualcosa di straordinario quest’anno”.

Chiudiamo proprio con Luciano Spalletti. Con lui l’Inter ha costruito i suoi risultati su umiltà, gruppo, certezze, appartenenza ed anche sul gioco. Se fosse arrivato Conte al suo posto, per te che lo conosci bene, le cose sarebbero state molto diverse? Sarebbe riuscito a fare meglio di così? In cosa il tecnico del Chelsea è superiore a Spalletti, mentre dove invece succede il contrario?

Conte dà risultato nell’immediato, Spalletti lo sta facendo ma credo sia qualcosa di nuovo anche per lui, quasi inaspettato. Spalletti ti dà gioco, tempi, mentalità. Conte ti dà principalmente la convinzione in te stesso, e forse in questo è un gradino superiore. Il tecnico del Chelsea al primo anno difficilmente sbaglia, e credo che anche l’avventura in Nazionale è stata qualcosa di straordinario: con giocatori così ed una mentalità di gioco non chiara. Potendo contare, come anche Spalletti, su uno zoccolo duro di calciatori che tiene davvero alla maglia, l’Inter di Conte avrebbe gli stessi risultati di oggi. Il tecnico nerazzurro è forse più bravo a leggere la partita e a gestirla, Conte invece è un martello e se non gli stai dietro ti fa fuori: il primo è più padre, il secondo più padrone. Ma nessuno dei due cambierebbe il suo metodo vincente”.

Impostazioni privacy