Icardi-Samp, un’avventura nata grazie a…Messi

Mauro Icardi è il grande ex della partita di stasera tra Inter e Sampdoria. Un rapporto incrinatosi il 13 aprile 2014, quando il Marassi fischiò sonoramente il bimbo prodigio eleggendo a idolo Maxi Lopez. La partita finì con una doppietta di Maurito, le mani nelle orecchie per sentire meglio gli insulti e un rigore sbagliato da Lopez. Ma per l’approdo in blucerchiato è stato fatale Messi, ecco perché.

Icardi, Barcellona e il “falso nueve”

Il Secolo XIX racconta l’approdo di Mauro Icardi alla Sampdoria tramite l’agente del grande ex, Nunzio Marchione, scopritore del giocatore che nelle giovanili blaugrana segnava a ripetizione.

Marchione scopre Icardi appena approdato dalle Canarie via Vecindario.

Laureato in Economia Marchione studiava da agente a Barcellona. I blaugrana notarono subito Icardi, anche grazie a Messi che di Maurito era idolo e concittadino di Rosario, ma nonostante 38 gol nella squadra B la chiamata in prima squadra con Guardiola tardava a venire.

Caratterino non facile per il giovane Icardi, ai margini del progetto Barcellona, finché fu fatale un colloquio tra Pep, Rexach e Vilanova, all’epoca vice di Guardiola, che sentenziarono Messi come “falso nueve”, dando vita alla leggenda di Lionel e chiudendo l’unico spiraglio in squadra per Maurito.

L’idea funzionò talmente bene – dice Marchione – che fu l’inizio della rivoluzione del falso nueve e automaticamente un calcio nel sedere per l’attaccante tradizionale”. 

“Io ebbi il compito di trovare un’altra squadra – prosegue Marchione –  e Icardi finì alla Samp dopo la bocciatura di Napoli e Juventus. Il suo sogno però era l’Inter, visto che era cresciuto col poster di Zanetti in camera e che Icardi esultò nel 2010 nella semifinale del Triplete col Barcellona, con Deulofeu vicino che non capì l’entusiasmo“.

Alla Samp però non fu tutto rose e fiori, nonostante il gol subito nella Primavera dopo 6 minuti di gioco con il titolare Zaza subito messo sotto pressione, poi arrivò la prima squadra, la rete playoff alla Juve Stabia, al derby e le tre marcature alla Juventus che lo fecero scoprire al mondo intero.

“La maglia 98 della Samp fu uno sgarbo di Pellè che gli prese la 99. Quel gesto unito ai pochi minuti e al poco feeling con l’ambiente Sampdoria lo spinsero verso l’Inter, con i doriani ben contenti di prendere i 13 milioni. Oggi Icardi è padre modello e sono i fatti per primi a raccontare la verità sulla sua vita, altro che vicenda Maxi-Wanda”.

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