GdS – Karamoh, il derby come prova promozione: Spalletti crede in lui

Yann Karamoh può essere la carta a sorpresa da giocare nel derby. Dopo la buona prova contro il Genoa il baby francese sa di essere un’arma in più per Spalletti e la stracittadina potrebbe consacrarlo.

Karamoh, il derby per diventare grande

Yann Karamoh, scrive La Gazzetta dello Sport, si sta integrando sempre meglio a Milano. Per due volte è rimasto bloccato in ascensore, ha giocato davanti a 50mila spettatori e indossato la maglia dell’Inter. Non male per un ventenne abituato a stadi da 20.000 posti come quello di Caen. E adesso la possibilità di potersi mettere in luce in una super sfida come il derby di Milano, in programma dopo la sosta.

La storia del giocatore

In tutte queste prime prove, il giovanotto è uscito con il sorriso sulle labbra e gli applausi dello stadio. Buon inizio,
specie i minuti giocati contro il Genoa portatori di freschezza, caparbietà e la giusta sfrontatezza. Ivan Juric ricorderà quest’ala franco-ivoriana per avergli provocato due ammoniti e un espulso nella sfida persa contro l’Inter. Il finale di gara giocato quasi per intero con il pantaloncino arrotolato a metà coscia ha mostrato le prime qualità del ragazzo venuto da Parigi, punto di partenza della sua ancor giovane carriera. Precisamente da Colombes, sobborgo a nord ovest di Parigi, sede del Racing Club. Da lì il Caen lo pescò nel 2011, a 13 anni. Rapida ascesa fino alla Ligue 1 francese e passaggio alla Serie A italiana.

L’inserimento all’Inter

In Francia lo attende con curiosità l’Under 21, con Karamoh che attende altre falcate sulla fascia, quelle dettate dalla sfrontatezza della giovane età e dalla smisurata fiducia di Luciano Spalletti. Karamoh lavora per farsi trovare pronto e la sua vita milanese è cadenzata in maniera molto regolare. La ricerca dell’abitazione prosegue ancora, ma almeno ha deciso di vivere in città. Una scelta che forse coinvolgerà anche i genitori che spesso si fermano a Milano con lui. Mamma Chantal, ex dipendente di una catena della grande
distribuzione alimentare, si dedica ormai al figlio, mentre il padre Guillemme continua a lavorare come impiegato delle poste francesi. La vicinanza dei genitori lo aiuta anche nella vita quotidiana. L’italiano ancora non lo parla, ma Yann capisce tutto. Il carattere aperto e disponibile lo ha facilitato nell’inserimento nello spogliatoio anche se il principale compagno di chiacchierate resta Dalbert, brasiliano vero, ma calcisticamente francese.

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