Milito: “Spalletti è l’allenatore su cui puntare. Icardi vale Dybala o Higuain”

Per il popolo interista sarà per sempre il Principe del Triplete, uno degli attaccanti più forti che hanno indossato la maglia nerazzurra. E Diego Milito, il bomber della stagione più leggendaria della storia del club di corso Vittorio Emanuele (2009-10), ricambia questo grande amore nonostante viva nella sua Argentina, a migliaia di chilometri da quella Milano che è stata la sua casa e lo ha adottato. Ecco la prima parte dell’intervista al Principe per La Gazzetta dello Sport.

LE PAROLE DI MILITO

Milito, si aspettava che l’Inter sarebbe stata in gra- do di fare 5 vittorie e 1 pareggio nelle prime 6 giornate?
“Sì, me lo aspettavo perché la squadra è forte, ben allenata e a luglio l’ho vista giocare molto bene in Cina. Sono davvero soddisfatto di questa partenza e mi aspetto che nessuno molli o abbia cali di tensione. Ci sono tutti i presupposti per disputare un’annata importante”.

La critica sostiene che l’Inter non gioca bene e che alla lunga potrebbe avere delle difficoltà. Lei che pensa?
“Di certo ci sono grandi margini di crescita perché sono stati inseriti alcuni elementi nuovi e soprattutto c’è stato un cambio di allenatore. Neppure 3 mesi fa questo gruppo ancora non esisteva e Spalletti non aveva ancora iniziato il suo lavoro. E’ giusto dare al tecnico il tempo di plasmare la squadra, fermo restando che nora i risultati sono stati importantissimi, probabilmente superiori alle aspettative di tanti. Sono fiducioso e convinto che quest’anno l’Inter stupirà tutti”.

E’ giusto pensare che possa lottare per lo scudetto o è troppo anche… per il partito degli ottimisti?
“Io spero che rimanga in corsa per il titolo fino all’ultima giornata e mi auguro anche che riesca a vincerlo, ma so bene che sarà dura perché Napoli e Juventus sono fortissime e non molleranno. Nelle prime 6 giornate hanno già dimostrato alle altre che non intendono lasciare punti per strada”. 

Realisticamente, dunque, qual è l’obiettivo della stagione nerazzurra?
“Preferisco parlare di obiettivo primario, ovvero il ritorno in Champions League, una competizione alla quale l’Inter non può non partecipare viste la sua storia e il suo blasone. Detto questo, quando indossi la maglia nerazzurra devi provare a vincere sempre. Se a primavera la distanza dalle prime sarà questa, perchè non sognare qualcosa di più?”.

Qual è la caratteristica migliore dell’Inter?
“E’ una formazione solida ed equilibrata. Non parti così in campionato se non hai una base importante e un grande allenatore”.

In primavera i dirigenti avevano cercato Conte e Simeone, ma Spalletti non li sta facendo rimpiangere.
“Spalletti è stata un’ottima scelta, la migliore possibile. Per lui parlano la sua carriera e i risultati raggiunti in tutte le società per le quali ha lavorato. Già prima di conoscerlo di persona sapevo che era uno dei migliori in circolazione perché affrontare le sue squadre non è mai stato semplice, ma questa estate, dopo essere stato in Cina con l’Inter, ha potuto toccare con mano quanto è bravo. Sul campo è preparatissimo e a livello psicologico è stato super riuscendo a ricaricare in fretta un gruppo reduce da una stagione negativa come la scorsa”.

I tifosi dell’Inter sostengono che è Spalletti il vero top player arrivato dal mercato. Concorda?
“Io credo che i dirigenti abbiano fatto acquisti intelligenti e anche di notevole prospettiva come per esempio Skriniar, ma Spalletti mi ha impressionato per il suo modo di lavorare: è preparato e ha ben chiaro dove vuole arrivare. Avere uno così in panchina ti dà una grande spinta e ti permette di affrontare qualsiasi sfida con fiducia e ottimismo. Con me in Cina si è comportato benissimo e non finirò mai di ringraziarlo”.

Mauro è pronto per vincere di nuovo la classifica dei cannonieri e per guidare i compagni a vincere un trofeo?
“Icardi è un centravanti eccezionale che ha un incredibile senso del gol. Spero che anche quest’anno segni molto e che porti l’Inter lontano. Se riuscirà a vincere il premio come miglior marcatore della Serie A, però, non lo so. Mi sembra che la concorrenza di un suo connazionale (Dybala, ndr) sia forte e che un altro argentino (Higuain, ndr) in carriera abbia dimostrato di saper segnare qualche rete… Sarà un bel duello tra quei tre. Il più felice di tutti sarà il ct Sampaoli che avrà solo l’imbarazzo della scelta”.

Le prossime due gare dell’Inter invece saranno domani a Benevento e, dopo la sosta, il derby, un match nel quale lei ha spesso fatto la differenza.
“Il derby spero di cuore lo vinca l’Inter perché so quanta importanza i nostri tifosi danno a questa sfida. Nel processo di crescita di una squadra battere il Milan sarebbe importante e a livello psicologico garantirebbe una bella spinta, esattamente come il successo per 3-1 sul campo della Roma. Non sono bravo nei pronostici, ma mi fido di Spalletti. Lui è carico e ha parecchia voglia di fare una grande stagione. Vedrete che ci riuscirà”.

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