GdS – Inter Borja-dipendente ma se i compagni di reparto stanno fermi…

“Parlare di Borja-dipendenza” può sembrare eccessivo, ma l’unico centrocampista cui Luciano Spalletti non ha ancora rinunciato dal 1’ in questo avvio di stagione è il 32enne spagnolo. L’ex Fiorentina è diventato in un attimo il centro di gravità dell’Inter, l’uomo che taglia e cuce per innescare il «folto che ruota molto», immagine spallettiana di una mediana che deve essere in perenne movimento, con giocatori che non diano punti di riferimento all’avversario e siano sempre pronti a scambiarsi la posizione. A scriverlo è La Gazzetta dello Sport.

BORJA VALERO, NODO DA SCIOGLIERE

Peccato che proprio questo sia il nodo che l’allenatore toscano fatica a sciogliere. Il mancato arrivo in estate dell’incursore che sappia strappare «box to box» ha lasciato in rosa cinque centrocampisti senza il cambio di passo. Borja Valero, un maestro di calcio che ha pagato la jella di essere nato nella generazione iberica degli Xavi, Iniesta, Fabregas e Busquets, ha ormai le sue primavere e non è mai stato uomo da manciate di assist e gol. Lui fa girare la squadra, ma se i compagni fanno pochi movimenti senza palla Borja si riduce a ragioniere di lusso, che tocca mille palloni ma non accende la manovra.

BASSO MA COL DUBBIO

Spalletti lo ha provato trequartista a Roma, contro il centrocampo forse più forte d’Italia, ma dopo 45’ ha capito che questo Borja deve stare più basso, cambiando il match con l’ingresso di Joao come raccordo tra i reparti. Da allora lo spagnolo ha sempre giocato davanti alla difesa, con al fianco uno tra Gagliardini e Vecino. Contro Bologna e Genoa il sosia del ds della Roma Monchi però ha sofferto il pressing forte che l’avversario giustamente portava sulla fonte di gioco interista. Malgrado in allenamento mischi le carte come un prestigiatore, difficilmente Spalletti rinuncerà a Borja nemmeno domani a Benevento, dove l’Inter presumibilmente avrà a lungo il pallone tra i piedi. Poi ci sarà tempo per farlo riposare, l’ex viola è tra i pochi che non partiranno con le nazionali, e per valutare se quest’Inter potrà anche pensa- re di camminare sulle proprie gambe, senza il tutore madrileno.

«OSTAGGIO» E PARADOSSO

Ad oggi però rimane difficile pensare che Spalletti possa rinunciare a Borja Valero anche in partite delicate come quelle che attendono l’Inter dopo la sosta: derby e trasferta a Napoli. Il tecnico del resto ha voluto a tutti i costi lo spagnolo sia per questioni tecnico-tattiche sia per il carisma necessario in un gruppo che l’anno scorso si era rivelato molto fragile. Ora si tratta di vedere se Spalletti e l’Inter rimarranno «ostaggio» di Borja Valero.

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