Tre su tre per l’Inter di Spalletti, che davanti a 57.235 spettatori ha battuto una più che buona Spal, quadrata e ostica in trasferta, come già aveva fatto vedere all’Olimpico alla prima giornata.
SKRINIAR – PERISIC, LA PORTA SOTTO LA NORD STA ANCORA TREMANDO
Da quello che mi riferisco ancora sta tremando la traversa sotto la Nord, dopo il tiro dalla trequarti di Skrinair e il missile terra-aria di Perisic. Pare, ma attendiamo fonti più autorevoli, che l’eco dell’impatto Perisic – Pallone si sia sentito anche in quel di Manchester, facendo sobbalzare José Mourinho e tutti i tifosi reds.
Bisogna, comunque, essere intellettualmenti onesti e analizzare la partita per quello che è stata, senza farci prendere troppo da entusiasmi e aspettative che, dall’altra parte del Naviglio, invece, stanno creando più di qualche subbuglio (ma ci arriveremo a parlarne approfonditamente, tranquilli). La Spal è venuta al Meazza e ha giocato un’ottima gara. Ha fatto tutto ciò che doveva fare per metterci in difficoltà. E, sebbene la casella dei tiri in porta si sia riempita con un solo 1 (anche abbastanza velleitario da metà campo), la partita per i nerazzurri non è stata di certo semplice. Si sono viste, infatti, tutte quelle insidie che aveva preannunciato Spalletti. Sulle fasce abbiamo faticato. La prestazione di Dalbert non è stata assolutamente sufficiente. Troppo statico e quasi mai d’aiuto a Perisic, che senza il supporto del terzino veniva raddoppiato costantemente. Dall’altra parte, con un Candreva rinato in nazionale e la solita soldità di D’Ambrosio si è visto qualcosa in più, ma gli uomini di Semplici erano sempre pronti a sporcare ogni pallone.
NERAZZURRI TRANQUILLI, ROSSONERI IN PANNE
Se il nostro risveglio ci regala una settimana serena, che ci avvicina all’incontro ostico di Crotone, quello dei parenti rinnegati rossoneri è tutt’altro che dolce. Sul web girano video di tifosi milanisti infuriati per la figuraccia rimediata ieri all’Olimpico. Volati sulle ali dell’entusiasmo per due partite vinte in campionato e per le due passeggiate in terra macedone, l’aver affrontato una squadra ben preparata come quella di Inzaghi ha svelato il vero Milan, o quantomeno il cantiere aperto che ancora è. Perché una cosa va detta, sulla carta il Milan è assolutamente da mettere tra le prime 4-5 di questa Serie A. La Lazio è certamente una buona squadra, ma il cui valore aggiunto è l’allenatore. Campanelli d’allarme, nell’altra sponda del Naviglio, dovevano già risuonare dopo la pessima prestazione con il Cagliari, squada di valore nettamente inferiore. Crogiolarsi nei risultati, senza prestazioni decenti, è solo un modo per nascondere la realtà. Per questo, i nerazzurri, non deveno assolutamente sedersi e accomodarsi. Più di una volta la passata stagione, in momenti simili, la squadra ha perso la concentrazione andando a procurarsi risultati indecenti (già che ci siamo, ricordiamoci della gara di Crotone della scorsa Serie A…).
MA CHE BEL GAGLIARDINI
Su Skriniar abbiamo già speso abbastanze parole con i vari approfondimenti post gara (che potete leggere qui), quindi ho deciso di chiudere la nostra consueta rubrica settimanale facendo un elogio a Roberto Gagliardini. Il 5 nerazzurro era apparso in difficoltà in questa pre-season, culminata con la sostituzione al 45′ all’Olimpico. Ieri, invece, dopo aver lavorato con Spalletti per due settimane, Gagliardini sembra esser tornato quello dello scorso gennaio. Gagliardo, presente e combattivo su ogni pallone, senza disedegnare una buona dose di qualità. Esattamente il tipo di giocatore che il centrocampo nerazzurro ha bisogno e di cui è carente. Continua così Roby, che la strada è quella giusta.