GdS – Spalletti (1/3): “La mia Inter può sognare. In gruppo gente tosta”

In un mercato ricco di sogni ma povero di fatti concreti è quello che fa sognare il popolo nerazzurro: Luciano Spalletti. In pochissimo tempo ha fatto ciò che i suoi predecessori non son riusciti. Far società da solo, riportare entusiasmo a San Siro e far sognare. Il tecnico di Certaldo si racconta a La Gazzetta dello Sport. Spalletti Gazzetta, le ecco cosa ha detto alla rosea.

SPALLETTI GAZZETTA, LE PAROLE DEL TECNICO NERAZZURRO

Luciano Spalletti si racconta a La Gazzetta dello Sport, “Sono onorato di essere qui, da bimbo mia
nonna a colazione mi serviva la Gazzetta dello Sport insieme al caffellatte a agli Oro Saiwa. Spero di non deludervi, anche se sarà difficile” le prime parole del tecnico di Certaldo, che spiega poi l’ambiente Inter.

Ci si aspettava un mercato differente, è vero, mi ero convinto anche io di poter fare il cuoco con certi ingredienti. Ma oggi sono soddisfatto al 100%. Quando a Riscone dissi che mi erano state fatte delle promesse e che avrei detto tutto se non fossero state mantenute, il mercato non era completo e soprattutto non conoscevo ancora tutti i giocatori”.

Cosa l’ha convinta di più?
La qualità dei ragazzi è altissima, ho trovato gente disponibile, motivata, professionisti veri.
L’essere professionisti significa avere competenza e passione in ciò che si fa. E i 55-­ 60mila che domenica verranno a tifare allo stadio lo faranno anche perché convinti da ciò che i ragazzi hanno messo sul campo finora. I giocatori non sono solo auto e soldi, quelli così noi li buttiamo fuori.
Ma a volte si confonde il menefreghismo con la fragilità”.

SPALLETTI GAZZETTA, IL MERCATO

Analizziamo il mercato.
Borja Valero e Vecino sono abituati al nostro calcio, ai nostri ritmi, hanno carattere. Timbrano tutti i giorni il cartellino, e per tutto il giorno non mollano di un centimetro. Accendono la luce al primo minuto e la spengono solo a gara finita. Danno i risultati che devono dare. Ecco, forse mancava
gente così all’Inter, almeno questo ho pensato osservando da fuori la squadra”.

Skriniar?
Diventerà un grandissimo difensore. Ha qualità, voglia e incredibili margini di miglioramento. Fra un anno tutti i top club mondiali ce lo chiederanno, ne sono certo. I suoi occhi raccontano tante cose. Non ha timore quando viene aggredito dall’avversario. Non è bellissimo da vedere, ma è efficacissimo
e sa giocare molto bene la palla”.

Dalbert?
Ha un piede sinistro fantastico, ha facilità di corsa, crossa bene. Non difende male, ma deve imparare a stare dentro il reparto. E’ l’Emerson Palmieri della situazione. Ricordate? Quando Emerson arrivò a Roma, erano in pochi a credere in lui…”.
Dalbert e Cancelo possono giocare contemporaneamente nonostante le spiccate doti offensive?
Sicuro! Ma non trascurate D’Ambrosio e Nagatomo, non è facile scavalcarli, danno il giusto equilibrio e sono avversari scomodi per chiunque”.

Karamoh?
E’ ancora un bambino di fatto. Lo vedi anche in alcune reazioni piene di entusiasmo quando per esempio si esercita nel tiro in porta. Va cresciuto e guidato con attenzione, in ogni modo ha strappi di 70­-80 metri di grandissima qualità. Quando parte, brucia la terra sotto i piedi. Ha buona tecnica, deve invece migliorare a livello di scelte nella zona calda, a ridosso della porta avversaria“.

Insomma, dove può arrivare la
sua Inter?
Partiamo da -­29 rispetto alla Juve, ­-25 dalla Roma e ­-24 dal Napoli. Ci servono 7-­8 vittorie in più in questo campionato. Bisogna migliorare tutti, ma ho in mano una squadra perfetta, e ve lo faremo vedere. Abbiamo preso gente che faceva al caso nostro”.

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