PAGELLONE INTER 2016/2017 – ATTACCO: si salvano Icardi e Perisic, in parte Eder. Poi il vuoto

Terminata la stagione, è tempo di dare i voti all’attacco nerazzurro. Il Pagellone Inter 2016/2017 si sposta sul reparto avanzato, dove non sono mancate le note negative.

PAGELLONE INTER 2016/2017, ECCO I VOTI DELL’ATTACCO

Mauro Icardi 7: Il capitano nerazzurro, ancora una volta, chiude da capocannoniere interno. Perfino nel suo caso, però, non sono mancati i momenti bui. Alla memoria rieccheggiano il rigore sbagliato con il Cagliari e la contestazione per la sua autobiografia, ma in campo riesce comunque a dare sempre il massimo, dimostrandosi un cannibale in casa. Solo 16 dei suoi 24 gol in campionato, infatti, sono arrivati a San Siro. Alterna giornate di totale immobilismo ad altre di corsa e sacrificio, come quando è l’ultimo a mollare a Firenze nel devastante 5-4 del Franchi, con una tripletta. Le lacrime al derby di ritorno sono il simbolo della sua stagione: tanti gol, rivelatisi poi inutili per l’Inter.
Presenze: 41
Gol: 26

Assist: 9

Ivan Perisic 6.5: L’altra nota lieta del reparto avanzato dell’Inter. Nonostante in molte partite emerga una certa incostanza da parte del croato, l’ex Wolfsburg è ugualmente uno dei migliori. Regala ai tifosi nerazzurri due delle poche gioie della stagione: il 2-1 alla Juventus, battuta grazie ad un suo colpo di testa e il gol allo scadere nel Derby d’andata. Utile sia in fase di realizzazione (è il secondo marcatore dell’Inter) che di assistenza. E’ l’unico giocatore della rosa dell’Inter ad arrivare in doppia cifra sia per quanto riguarda gol che assist. A volte, però, gioca senza voglia e con sufficienza, ma la sua stagione (l’ultima?) è comunque positiva.
Presenze: 42
Gol: 11

Assist: 12

EDER E PALACIO, TANTO IMPEGNO MA ASPETTATIVE NON CONFERMATE

Eder 6: L’azzurro, nonostante le sue 40 presenze, viene utilizzato con il contagocce da De Boer, Vecchi e Pioli. Quest’ultimo prova a fare dell’italo-brasiliano la punta di diamante in Europa League, dove ha giocato tutte le partite del girone, ma raggiunge poco meno di 2000 minuti in tutto l’anno. Nonostante lo scarso impiego, si fa sempre trovare pronto, cercando di sopperire con la grinta e l’impegno ai suoi limiti derivati dalla posizione (spesso da esterno sinistro). Attivo soprattutto nel finale di stagione, quando l’obiettivo è ormai sfumato. I suoi numeri parlando di un giocatore sottovalutato e poco utilizzato.
Presenze: 40
Gol: 10
Assist: 6

Gabigol 5: Arrivato manco fosse Ronaldo (presentazione in stile Fenomeno), ci mette poco a far ricredere tutti. Inizialmente in ritardo di condizione fisica, esordisce con il Bologna. Quei 16 minuti saranno l’emblema della sua stagione: scarso minutaggio, giocate fini a se stesse, se non per svegliare San Siro dal torpore degli scarsi risultati, tante occasioni sprecate, il solo gol al Dall’Ara al Bologna e tanti dubbi e polemiche fuori dal campo. All’esterno del rettangolo di gioco, si dimostra fuori condizione, e non solo fisicamente: i continui mal di pancia del procuratore Wagner Ribeiro e i suoi malumori sono sintomatici. La ciliegina, scaduta, sulla sua torta, per nulla dolce, di questa annata è la decisione di abbandonare anzitempo la panchina nell’Olimpico, con conseguente multa e tribuna contro l’Udinese. Potrebbe essere già ai saluti. Poco tempo a disposizione, ma impiegato malissimo. Rimandato.
Presenze: 10
Gol: 1
Assist: 0

Palacio 5: La storia dell’impegno e della determinazione non possono più essere utilizzate come scusanti alle sue prestazioni negative. In Europa League dovrebbe guidare i compagni con i suoi gol e la sua esperienza, ma a conti fatti sarà uno dei responsabili dell’eliminazione dalla fase a gironi. Utilizzato pochissimo, ha il solo merito di prolungare l’avventura dell’Inter in Coppa Italia con il gol al Bologna. Chiude tra gli applausi contro l’Udinese, ma solo per quanto fatto in tutti questi anni in nerazzurro.
Presenze: 20
Gol: 2
Assist: 3

 

Jovetic 4.5: Uno degli oggetti misteriosi di quest’anno. Non fa nulla per farsi notare da De Boer, Vecchi o Pioli. Soprattutto l’olandese lo considera inutile ai fini del progetto nerazzurro. Escluso dalla lista Europa League ed autore di soli 67 minuti fino a gennaio, non collabora in alcun modo alla squadra. Il suo evitabilissimo fallo all’Olimpico che è costato il 2-1 della Roma lo renderebbe quasi da 6.5. Ma per i giallorossi. Saluta senza rimpianti, né per lui, né per l’Inter.
Presenze: 5
Gol: 0
Assist: 0

BIABIANY INVALUTABILE. PINAMONTI, POCO PRESENTE MA TANTO FUTURO

Biabiany s.v.: Ammettetelo: tutti, al suo ingresso in campo per ben 1 minuto nel Derby, avete pensato “Ah, ma perché, gioca ancora nell’Inter?”. 60 secondi in campionato che ritardano il recupero, utile a far pareggiare Zapata. Arriva a 150 minuti totali “grazie” alle tre partite in Europa League. Il suo tempo, ammesso che sia mai cominciato, in nerazzurro è ormai finito. Da centometrista micidiale a miraggio, il passo è stato brevissimo.
Presenze: 4
Gol: 0
Assist: 0

Pinamonti s.v.: Un “senza voto” che sa di futura elevata valutazione. Ogni volta che viene impiegato, esordendo a San Siro prima in Europa, poi in campionato, il gioiellino classe ’99 mette in mostra tutta la sua voglia di fare, giocando anche un ruolo da co-protagonista nel primo gol di Eder nel 2-1 allo Sparta Praga nell’inutile ultima partita del girone. Anche al suo ingresso in campo con Empoli e Lazio in campionato, è sempre tra i più attivi e propositivi. Il futuro è dalla sua parte, basterà dargli fiducia: lo dimostrano i suoi 18 gol con la Primavera, in attesa di Inter-Roma alle Final Eight Scudetto.
Presenze: 3
Gol: 0
Assist: 0

Impostazioni privacy