Genoa-Inter è la prova che undici giocatori in campo non fanno una squadra

Genoa Inter, a Marassi, ha messo in mostra uno dei problemi della squadra nerazzurra. Manca coesione, equilibrio, voglia di raggiungere un risultato. E la partita di oggi pomeriggio, nei piccoli particolari, ha confermato questa sensazione.

GENOA INTER, NERAZZURRI IN CONFUSIONE 

Nel pomeriggio di Genova si è vista tutta una serie di errori che possono essere la sintesi del momento dell’Inter. Partiamo dalle cose più evidenti: mancanza di idee dal punto di vista tattico, confusione in campo, zero iniziativa. Il primo tempo non a caso si è concluso con una sola, grande occasione, in parte anche casuale: la conclusione di Candreva, deviata e sventata da Lamanna. Nel secondo tempo, si è partiti un po’ meglio, con Perisic dopo 10 minuti a sfiorare il vantaggio in un 2 vs 1. Al momento del gol, Handanovic non è riuscito a deviare una conclusione che, seppur potente, era centrale. Sulla ribattuta, le belle statuine nerazzurre si sono fatte anticipare da Pandev, che a porta vuota ha fatto 1-0. Sorvolando sui fantascientifici cambi di Pioli, è arrivato il crollo.

Crollo simboleggiato dalla stupida ed inutile ammonizione di Medel, che è intervenuto da dietro. Il cileno, diffidato, è stato ammonito, e salterà Inter-Sassuolo. Con i problemi fisici di Miranda e Murillo, questa era l’ultima beffa che bisognava raccogliere. Ammonizione che fa coppia con quella inutile di Nagatomo, che spinge da dietro Rigoni a centrocampo. Infine, il culmine dell’inutilità: l’espulsione di Kondogbia. A prescindere dalla discutibile scelta dell’arbitro, il francese ha commesso una sciocchezza andando a farsi espellere in un periodo delicato come quello della partita e della stagione.

IL RIGORE DI CANDREVA EMBLEMA DELLA MANCANZA DI UNITA’ D’INTENTI

Un ragionamento a parte merita l’episodio negativo della giornata. Al minuto 86, viene assegnato un calcio di rigore per l’Inter. Senza Icardi (ancora grazie, Pioli), a battere i rigori il più indicato sarebbe Candreva. L’ex Lazio si presenta sul dischetto, ma si ritrova a dover discutere con Gabigol sulla battuta decisiva. La conseguenza è una confusione totale in campo, deconcentrazione delle parti in causa. Con tanti ringraziamenti da parte di Lamanna, che salva il Genoa. Ora, il brasiliano non dovrà più stupirsi in caso di esclusione. Fine della discussione.

Due giocatori, ma anche undici, facenti parte della stessa squadra, dovrebbero mettere da parte gli interessi personali (la ricerca del gol) e andare uniti verso l’unico obiettivo rimasto. Ma la questione è proprio questa: l’Inter, da Pioli al magazziniere, in Europa League non ci vuole andare. Ciò non toglie che undici persone, in campo, non si comportino da compagni di squadra. Perché, purtroppo, all’Inter gli undici (o i venticinque) in campo non sono né compagni tra di loro, né una vera squadra.

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