Mio caro Stefano Pioli, il primo a non crederci sei proprio tu

La sfida di Marassi è stata l’ennesima figuraccia per i nerazzurri. Ad avere le principali colpe è stato il tecnico. In Genoa Inter Pioli ha sbagliato praticamente tutto, a partire dal weekend fino agli ultimi minuti della partita di Genova.

GENOA INTER PIOLI PROTAGONISTA IN NEGATIVO: E’ FINITA? 

Sabato 6 maggio, ore 14:00. Stefano Pioli si presenta ai microfoni in conferenza stampa. L’argomento è la partita di Marassi. Il tecnico, rispondendo alle domande, assicura di essere concentrato sulle quattro partite che restano prima della fine della stagione. L’attenzione deve essere mirata solo a quella. Niente mercato, niente polemiche. Conta la partita. 28 ore dopo, ci ritroviamo ancora una volta a commentare l’ennesimo disastro nerazzurro. Senza possibilità di trovare argomenti a favore del tecnico ex Lazio, possiamo tranquillamente dire che il tecnico ha fallito su tutta la linea. Nel weekend e nel girone e mezzo concessogli da Suning. Nel corso dei 90 minuti, il tecnico non ha mai strigliato la squadra, mai tenuta alta la concentrazione. Chissà che gran paroloni sono volati all’intervallo per far fare solo due tiri in porta all’Inter in 45 minuti.

I giocatori nerazzurri, in campo, hanno fatto tutto e niente: tutto quello che non dovevano fare, niente di cosa gli è stato indicato (?). Anarchia tattica, imprecisione e svogliatezza. E, come nelle migliori critiche da parte dei leoni della tastiera: “E Pioli che fa?”. Esistono allenatori in grado di fare il dodicesimo uomo in campo. Pioli non è evidentemente uno di questi. E se il tecnico dovrà “condurre” (forse) la squadra per i prossimi 270 minuti, è lampante che non sia l’uomo giusto per guidare l’Inter. Perché nel pomeriggio di Marassi, il primo a non crederci è stato proprio lui.

ICARDI-PALACIO, CAMBIO DEGNO DI FORLAN-MUNTARI DI GASPERINI

L’apoteosi della giornata no di Pioli è stata messa in mostra al minuto 70. Gol di Pandev, Pioli pesca dalla panchina: entrano Gabigol e Palacio. Fin qui “tutto” bene. Servono attaccanti per trovare il pareggio e il sorpasso. La lavagnetta, però, lascia attoniti i giocatori e i tifosi: esce Icardi al posto del numero 8. Il capitano taglia dritto, lascia la fascia al Trenza e se ne va in panchina. Perché puntare su Palacio per pareggiare, vista la rosa a disposizione, va bene. Ma perché togliere l’uomo da 30 gol in stagione?

Anche il cambio Eder-Gabigol lascia qualche dubbio. Va bene mettere il numero 96, ma perché togliere Eder che, seppur fuori dalla partita, è pur sempre un attaccante in grado di riempire l’area di rigore? Troppo tardivo, poi, il cambio che ha regalato quei pochi minuti ad Ever Banega. La sensazione è che proprio a partire dalla panchina, il fulcro del gioco nerazzurro, partano le peggiori idee. Con le conseguenze che possiamo notare all’Inter ormai da due mesi.

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