I top e flop del torneo di Marbella: finalmente Gabi, Brozo sulla scia di fine anno, male i portieri

24 ore fa l’Inter si aggiudicava, seppur con qualche patema, il torneo di Marbella. Un triangolare disputato con due squadre della corrispondente Lega Pro spagnola, il cui regolamento ha sorpreso in molti, soprattutto i media italiani. Si può aver ricavato qualche indicazione da due partite di 45 minuti? Noi ci abbiamo provato, indicando i top e i flop di questa breve rassegna. Nessuna sentenza, ma il tentativo di capire cosa si potrà vedere a Udine e nelle prime sfide di questo 2017.

TORNEO MARBELLA, I TOP:

GABIGOL – Ha segnato un goal decisivo, festeggiandolo in maniera forse troppo esagerata. Segnale di una dannata voglia di emergere e mettersi in luce. Una voglia che lo ha portato a muoversi molto, a essere più concreto e meno spettacolare rispetto a quanto visto contro la Lazio, a muoversi tra le linee per farsi dare palla. Ogni tanto qualche sbuffo per un passaggio non arrivato o una giocata non andata come desiderava, ma sono segnali positivi di chi non si è rassegnato passivamente a un destino da panchinaro eterno. La sensazione è che gli farebbe bene restare anche in questa seconda parte di stagione, proseguendo l’ambientamento e cominciando ad assaggiare il campo in maniera più consistente.

BROZOVIC – EpicBrozo inizia l’anno nella stessa maniera con cui ha terminato quello precedente. Ossia come uno dei migliori dei suoi, preciso, volitivo, ordinato e performante. La posizione davanti la difesa lo responsabilizza, facendolo ridurre gli sbagli e le distrazioni al minimo. Ciò non significa che le sue giocate perdano di rischio e qualità per un risultato più sicuro. Non a caso, la rete finale è stata propiziata da una sua iniziativa. E, indovinate un po’, chi li ha battuti i due corner dai quali è nata la doppietta di Murillo? Diventerà un leader?

MIANGUE – Tutte le volte che quest’anno ha calcato il campo ha destato una buona impressione. Ha corsa, fisico, facilità di spinta e anche un bel mancino col quale crossare e dialogare con i compagni. Siamo sicuri non possa essere più utile averlo in rosa di altri terzini presenti? Non a caso sembra che la sua cessione, in prestito, non sia più un’urgenza nel caso in cui ci si riesca prima a liberare di pesi già constatati.

ANSALDI – A proposito di terzini, l’argentino ha parecchio deluso nei primi mesi, salvo riprendersi parzialmente dopo il cambio di allenatore. L’infortunio al ginocchio patito in preparazione lo ha condizionato, ma è ora giunto il momento di carburare. Ieri i segnali sono stati più che incoraggianti. Contro il Marbella ha spinto molto, ha sviluppato una buona intesa con Perisic e Joao Mario e sfornato più di qualche cross interessante. Ha messo in mostra i motivi che avevano spinto in estate Ausilio a sacrificare il giovane talento di Laxalt. Pregevole l’assist a Perisic per il pareggio. Lo avrà ispirato la comparsata a centrocampo contro lo Sparta Praga?

MURILLO – Un premio di incoraggiamento. Dopotutto, una doppietta è giusto sia premiata, sebbene il mestiere del colombiano consista principalmente nel non far fare goal. Nelle retrovie si è però comportato molto bene, anche perché gli altri centrali non hanno brillato in positivo. La sensazione è che l’avversario più pericoloso per la titolarità sia il rientrante Medel.

MARBELLA INTER – FLOP:

I PORTIERI – Handanovic e Carrizo ne hanno combinate di cotte e di crude. Lo sloveno si è fatto trovare impreparato sul pallonetto del primo goal della prima partita, per poi rischiare un incredibile pastrocchio con i piedi. La concentrazione non è stata quella dei giorni migliori. Carrizo ha invece preso goal ingenuamente nella seconda sfida, per poi buttarsi sempre dalla stessa parte nel corso dei rigori. Un po’ di imprevedibilità non guasterebbe.

SANTON – Sembra abbia paura nel giocare il pallone nelle circostanze più “delicate”, per quanto possano essere tali in un triangolare amichevole. Le sue giocate fanno trasparire l’ansia e la paura di sbagliare di chi sente sempre l’urgenza di dover dimostrare di essere all’altezza. Le voci di una cessione alla Sampdoria lo hanno distratto? 

RANOCCHIA – Con il sopraccitato connazionale si divide le colpe per la rete subita nel secondo match. La mollezza con la quale vanno a fronteggiare il marcatore è abominevole, soprattutto da parte di chi dovrebbe avere la cattiveria di scalare le gerarchie del tecnico. Ma forse, entrambi hanno ormai esaurito questo fuoco sacro di rivalsa. Rigore rivedibile, ma le vere colpe erano già stata commesse.

 

 

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