Inter Genoa, vittoria brutta ma che dà ossigeno. Ma che sofferenza!

Una vittoria importantissima. L’Inter, ancora una volta, soffre ma porta a casa il risultato. In un periodo della stagione sfavorevole alla ricerca del bel gioco, spesso da ricercare in momenti di serenità, i nerazzurri ancora una volta non convince, ma vince. Inter Genoa, insomma, è la classica partita degli uomini di Pioli. Con, e non è un dettaglio assolutamente da trascurare, un finale diverso.

Quanta sofferenza: Inter Genoa non fa eccezione

Guardando al primo tempo, la partita dei nerazzurri somiglia a qualcosa di già visto: Inter in sofferenza dietro e senza idee davanti. All’inizio, insomma, il cambiamento tattico di Pioli non porta le modifiche sperate, tutt’altro. I nerazzurri, schierati dietro con D’Ambrosio, Miranda e Inter Genoa Joao MarioMurillo, subiscono le incursioni degli esterni, in particolare con Lazovic. Il serbo mette in difficoltà Nagatomo per tutta la partita, facendo ciò che vuole sulla sua destra. I principali pericoli, infatti, arrivano da lì. Ma, sarà l’imprecisione rossoblù e una discreta copertura degli esterni, Palacio su tutti, l’Inter non capitola.

I nerazzurri, allora, non avendo subito la sberla iniziale (vedere Napoli), capisce di poter attaccare e cerca di spingere soprattutto con Candreva, mentre l’ex Genoa ed Eder fanno un passo indietro rispetto alla buona prestazione di Europa League con lo Sparta. A togliere ben più di un problema nel primo tempo è Brozovic, la chiave della vittoria insieme al suo assist-man di giornata, Joao Mario.

Centrocampo rinforzato nella ripresa: ma la sofferenza continua

In un intervallo in cui, forse in maniera bugiarda, la casella dei gol subiti indica 0, Pioli capisce di non poter rischiare di subire per altri 45 minuti e si copre. Melo, allora, subentra ad Eder per rinforzare il centrocampo. Nei primi minuti, l’Inter sembra ballare di nuovo, ma il tiro deviato di Ocampos non è letale. Ma i nerazzurri soffrono le incursioni del Genoa e passano, letteralmente, un brutto quarto d’ora. Dal tiro dell’attaccante rossoblù alla ripartenza sciupata da Lazovic, i nerazzurri sembrano capitolare. Spetta ancora alla premiata ditta Joao MarioBrozovic, allora, togliere le castagne dal fuoco a Pioli. Grande percussione del portoghese, rigore in movimento per il serbo. Da lì, l’Inter rischia e controlla il doppio vantaggio.

Un Inter Genoa che, insomma, ci ha dato anche una versione dell’Inter simile ma allo stesso tempo diversa. Restano, infatti, le incertezze difensive, non sfruttate a dovere dagli uomini di Juric. I nerazzurri, però, avranno anche rischiato, complice un nuovo modulo da metabolizzare, ma sono riusciti allo stesso tempo a concretizzare in maniera cinica le opportunità create. 90 minuti in cui, insomma, l’Inter ha subito per parte del match il Genoa, ma non ha di certo avuto un black-out dalle catastrofiche dimensioni come a Napoli.

Spirito di sacrificio e cinismo: la ricetta per ripartire

Aldilà degli accorgimenti tattici e mentali, l’Inter ha innanzitutto vinto. Ha ottenuto 3 punti che la avvicineranno, in un modo o nell’altro, al terzo posto, ora lontano 8 punti ma con Roma-Milan in programma domani. I nerazzurri, però, restano un cantiere tanto aperto quanto disastrato. Servirà tutta la forza a disposizione per reagire. In campo, con la capacità di piegarsi ma non spezzarsi, e fuori.

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