Kondogbia Inter: sognare si, ma ci si scorda di correre

Kondogbia Inter, feeling ai minimi storici. A 23 anni, un giocatore dovrebbe avere la forza di spaccare il mondo. Trovarsi  così in alto nel calcio dovrebbe spingere un ragazzo a dare il meglio di sé, spinto dall’ambizione. L’Inter di questo periodo non è certamente tra le migliori d’Europa e per quanto sia demoralizzante per un tifoso nerazzurro, può essere considerata una step per arrivare tra le top europee.

Kondogbia Inter e l’ambizione del francese

Un esempio qualsiasi potrebbe essere Icardi, che a 23 anni si fa in quattro per l’Inter. Se dopo anni di gol e sacrificio, arriva la chiamata del Real Madrid. al momento, nessuno criticherebbe la scelta di diventare un blancos all’argentino. Questo per dire che le dichiarazioni dell’agente di Kondogbia possono essere capite, se estrapolate dal contesto. “L’Inter é solo uno step per arrivare tra le migliori squadre del mondo”, il senso delle parole del procuratore del francese. kondogbia Inter

Parole forti, ambiziose, ragionevoli per chi a 22 anni viene pagato 40 milioni, ha partecipato e segnato in Champions ed é fondamentalmente un mediano. Ma in un discorso del genere tocca contestualizzare. E così facendo, caro Kondogbia, le speranze sono molto meno rosee di quanto non sperate tu e il tuo agente chiacchierone.

Il Kondogbia visto all’Inter, senza entrare nel dettaglio delle partite, é un giocatore lento di testa e di gambe. Scarsa visione di gioco, poca attitudine all’inserimento, non un gran tiro e una presenza fisica, nonostante il metro e novanta, irrisoria. Ma il francese é un mediano dicevamo. Non un regista, non una mezz’ala. Ma allora la domanda sorge spontanea: come può un ragazzo come Kondogbia avere la presunzione di non dover rincorrere gli avversari. Come può il numero 7 dell’Inter pensare che non debba dimostrare ancora tanto, se davvero c’è qualcosa di effettivo da dimostrare. Come può un Kondogbia qualsiasi sognare di giocare un giorno in una top europea?

Può sognare una top europea…

Forse lo fa davvero, forse si immagina così. Potrebbe andare per esempio alla Juventus, per restare in Italia. I bianconeri rinuncerebbero volentieri a Marchisio per un campione come il francese. O al Psg, dove non vedono l’ora di liberarsi del cervello e la tecnica del duo Thiago Motta-Verratti, per buttare nella mischia i muscoli dell’ex Monaco. In Germania Ancelotti brama Kondogbia al suo Bayern per far fuori il meno grintoso Vidal. In Spagna il Barcellona sogna un upgrade di Busquets con un giocatore come lui. Al Real sono stanchi di Toni Kroos, e farebbero follie per il francese. In Inghilterra poi, c’è la fila. Che bisogno ha Conte di Kante, quando nel mondo esiste un giocatore come Kondogbia. Klopp é disperato all’idea di dover accontentarsi di Henderson. Guardiola poveretto, ê costretto a giocare con Gundogan ed è chiaramente invidioso di Pioli. Mourinho ha speso 100 milioni per Pogba quando per la metà potevi prendere il gemello forte. Senza dimenticare Wenger, che impazzirebbe per avere il connazionale al posto di un normalissimo Ramsey.

…ma poi tocca svegliarsi

Poi però torniamo alla realtá e c’è il Napoli pieno di talento, che gioca a “torello” con lui. Non Hamsik, davvero tra i migliori al mondo nel ruolo. Ma Zielinski, un anno fa all’Empoli, oggi arma letale di Sarri, o un 18enne pieno di personalità come Diawara. Ma é bastato anche il duo Kucka-Locatelli per mandarlo in confusione. E tornando più indietro nel tempo, Taider e Dzemaili gli hanno fatto vivere mezz’ora da incubo.

Caro Kondogbia, é giusto essere ambiziosi, fare voli pindarici. Poi però si torna con i piedi per terra e si prende contatto con la realtà. E la realtà dice questo: probabilmente al momento, nessuna squadra in Serie a rinuncerebbe ad un suo centrocampista per un giocatore che in campo passeggia, pensando con presunzione di poterselo permettere.

Napoli-Inter 3 -0, le pagelle

 

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