Si vince solo se Icardi va in gol. Sotto la lente d’ingrandimento il reparto offensivo dei nerazzurri.
Ancora una bruciante delusione per l’Inter e all’indomani, inevitabilmente, si analizzano i problemi e si tirano le somme. La prima cosa che salta all’occhio, oltre ai già palesati problemi difensivi, è sicuramente l’assenza di concretezza del reparto offensivo. Quando Icardi non realizza, la squadra sbanda e perde fiducia, fino a crollare definitivamente al primo sbandamento difensivo.
Non è certo ammissibile che una grande squadra possa mostrare una tale fragilità tattica e mentale da non poter prescindere dai gol e dalle prestazioni di Icardi, in un reparto tra l’altro che è il più folto, completo e tecnico di tutta la squadra e, allo stato attuale, forse di tutto il campionato italiano. Giocatori del calibro di Perisic, Candreva, Eder o Jovetic è difficile trovarli tutti insieme in un’altra squadra. Dovrebbe essere l’attacco a trascinare quindi la prestazione della squadra, come è stato con la Fiorentina?
Al momento questa potrebbe essere una soluzione, almeno temporanea, per tamponare l’instabilità difensiva. Ma quanto non succede è una disfatta, i giocatori sembrano rassegnati e non riescono neanche a trovare una reazione d’orgoglio per rimettersi in corsa. Ripartire dall’attacco quindi, riorganizzare il reparto, magari modificando parzialmente schemi e tatticismi. Cambiare dunque qualcosa dentro il campo anziché fuori, vista la vastità di scelta offensiva a disposizione dell’allenatore.
Ora bisogna rialzarsi, ritrovare gli stimoli giusti. Bisogna ripartire dal fondo dove siamo finiti e con umiltà risalire dove l’Inter merita di stare. I giocatori hanno bisogno di ritrovare serenità e consapevolezza dei propri mezzi. Bisogna fare un passo per volta, senza pensare agli obiettivi stagionali e senza guardare la classifica. E per fare ciò è fondamentale il sostegno (e la pazienza) dei tifosi.
This post was last modified on 3 Dicembre 2016 - 18:09 18:09