Cambia l’allenatore ma non il modulo? Il 4-4-2 è perfetto, ma serve un sacrificio

Stefano Vecchi potrebbe lasciare in eredità al nuovo allenatore una grandissima certezza: il modulo. Per le caratteristiche dei giocatori in rosa infatti, il 4-4-2 è perfetto e può essere utilizzato in diversi modi. Il lato negativo di questo sistema di gioco? L’Inter dovrà rinunciare a un uomo di qualità in mezzo al campo.

ssvecchiGiocare con il 4-4-2 a prima vista potrebbe sembrare un ritorno al passato, che nel calcio quasi mai ha un significato positivo. Nelle ultime stagioni pochissime squadre hanno utilizzato questo sistema di gioco, ma è il più affidabile per dare equilibrio a una squadra in crisi e nel caso dell’Inter privilegerebbe le maggiori potenzialità dell’Inter: gli esterni. Infatti, Antonio Candreva ed Ivan Perisic sono due “ali” vecchio stampo, capaci di galoppare sulla fascia e scendere sul fondo per crossare, il primo, oppure rientrare e calciare, il secondo. Mister vecchi contro il Crotone però ha schierato un 4-4-1-1, con Banega che fungeva da collante tra il centrocampo e Icardi. Una scelta che può essere utilizzata specialmente fuori casa, ma a San Siro si potrebbe azzardare uno tra Jovetic, Palacio, gabidol ed Eder vicino a un’Icardi lasciato troppo spesso da solo.

Con questa modifica parrebbe fondamentale l’inserimento tra i titolari di Gary Medel, per tamponare le azioni avversarie e recuperare palloni. Invece, sia contro il Torino che ieri sera i nerazzurri hanno dimostrato che il pitbull non è affatto fondamentale. E’ chiaro allora che la coppia più affiatata sembrerebbe appunto Brozovic e Joao Mario, i giocatori più completi della mediana interista. Così completi da offrire un’altra soluzione al nuovo tecnico (Pioli, Marcelino o Zola che sia), cioè il loro spostamento sulle corsie esterne in caso di infortunio di Candreva o Perisic, o di periodo di appannamento, come per il croato. In questo caso rientrerebbero in gioco per un posto da titolari Medel, Banega, Kondogbia, Gnoukouri e Felipe Melo. 

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