TOTO PANCHINA – Marcelino, un allenatore duro amante del 4-4-2

Anche un nome tutto spagnolo per il dopo Frank de Boer. Si tratta di Marcelino Garcia Toral, ex tecnico del Villarreal fino allo scorso Agosto dopo una carriera passata sia da calciatore che da allenatore nella penisola iberica. Il 51enne ex tecnico dei ‘canarini’ è entrato tra i papabili allenatori della panchina dell’Inter dopo che Stefano Vecchi terminerà il mini ciclo da ‘traghettore’ contro il Southampton in Europa League ed il Crotone in campionato.

La carriera di Marcelino è iniziata nel 1985 da calciatore con la maglia dello Sporting Gijon, lo stesso club che 16 anni più tardi lo ha visto esordire in veste di allenatore tra i professionisti. Team B inizialmente per poi passare alla prima squadra due anni dopo conseguendo un biennio in Segunda Division dove ha collezionato un quinto e decimo posto.

Marcelino Garcia Toral head coach of Villarreal CF during the Spanish League Match match at Estadio Mestalla, Valencia, on 1May of 2016 (Photo by Maria Jose Segovia/NurPhoto via Getty Images)

Passaggio al Recreativo Huelva per altri due anni, palleggio tra Santander e Saragozza tra il 2007 ed il 2011 prima della chiamata del prestigioso Siviglia con il quale viene esonerato nel febbraio 2012 in seguito ad una sconfitta con il Villarreal. Ma come un segno del destino ecco che arriva proprio la volta dei ‘sottomarini gialli’ al termine della stagione che militano in serie cadetta.

Promozione al primo anno e poi altre due stagioni da protagonista che lo vedranno conseguire i playoff di Champions League al termine della passata stagione. Sembra l’inizio di un sodalizio florido e concreto ma come sempre il calcio si rivela imprevedibile e, a pochi giorni dalla prima della doppia sfida (poi persa ndr) dei playoff contro il Monaco, la società lo licenzia in seguito ad un presunta rissa con il calciatore Matteo Musacchio in merito alla ferrea volontà del mister di non affidare la fascia di capitano al giocatore. Un duro, insomma, uno che non si fa mettere i piedi in testa.

E’ un amante del 4-4-2, privilegiando il possesso palla con i passaggi corti e tentando di controllare il centrocampo allargando molto il gioco sugli esterni che si accentrano spesso (al Villarreal erano infatti schierati con i piedi opposti) aiutati dalla sovrapposizione dei terzini. Privilegia la grande mobilita’ da parte di due attaccanti che, anche se con caratteristiche differenti, devono impegnarsi a dare disturbo ai possessori di palla avversari tenendo la squadra alta e corta.

 

 

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