TOTO PANCHINA – Guidolin, esperienza ed adattabilità plasmata alla conoscenza del calcio nostrano

Anche il nome di Francesco Guidolin nella lista dei dirigenti di Corso Vittorio Emanuele per sostituire l’olandese Frank de Boer sulla panchina dell’Inter. Il tecnico veneto è una conoscenza del calcio italiano avendo allenato per quasi trent’anni squadre italiane ed ottenendo una meritata escalation di risultati che culminerà con gli anni d’oro all’Udinese tra il 2010 ed 2014.

Guidolin ha iniziato la carriera da allenatore nelle giovanili del Giorgione nel 1986, continuando ad allenare quasi ininterrottamente fino al recente esonero dalla panchina dello Swansea. In questi che sono a tutti gli effetti 30 anni di lavoro, ha svolto la sua professione con competenza e applicazione ed arrivando a ottenere risultati importanti con squadre diverse e mai di primissimo piano.

Da un punto di vista mediatico è sempre stato un allenatore molto pacato, preferendo il lavoro oscuro del campo alle battaglie combattute davanti alle telecamere. Rimanendo fedele alla sua natura veneta, ha sempre mantenuto un atteggiamento imperturbabile senza mai perdersi in polemiche eccessive o dichiarazioni roboanti.

Guidolin Udinese conferenza stampa

Applicazione al lavoro ed umiltà gli ingredienti fondamentali del tecnico veneto. Dopo tanto girovagare ecco il ritorno nell’amata Udinese, città che lui stesso ha definito come casa sua. ‘Un lavoro interrotto’ (dopo la stagione ’98-’99 ndr) che otterrà frutti più maturi e dolci. Alla fine della prima stagione centra i preliminari di Champions League arrivando quarto grazie ai gol di Di Natale e Alexis Sanchez; impresa seguita l’anno seguente anche nonostante la vendita del cileno al Barcellona.

Dopo una parentesi da supervisore nell’Udinese, passa allo Swansea e metà della scorsa stagione mantenendo la squadra in Premier League. La stagione corrente viene sollevato dall’incarico dopo sette giornate avendo ottenuto solo 4 punti.

L’idea di gioco di Guidolin non è mai stata uguale nel tempo. Nell’ultima esperienza in Oltremanica, ad esempio, ha adottato la difesa a quattro ma durante gli anni d’oro in maglia Udinese ha spesso preferito il modulo 3-5-2 con splendidi risultati, riuscendo ad ottenere la ‘panchina d’oro’ al termine del primo piazzamento ai preliminari di Champions League.

 

 

 

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