GdS – Inter: governance ok, anche se la diarchia non è perfetta

La Gazzetta dello Sport parla di Inter e della società che gestisce la squadra nerazzurra. L’arrivo di Suning ha inevitabilmente posto delle baso solide, soprattutto economicamente, con l’investimento enorme fatto dai cinesi fin da subito per l’aumento di capotale e un mercato con diversi botti (Joao Mario, Gabigol, Candreva). Ma quello che manca all’Inter è un’organizzazione semplice e unitaria. E’ chiaro che quando c’è da prendere una decisione o esprimere un’idea comune della società si va in difficoltà: Zhang e soci hanno l’ultima parola ma il presidente e socio di minoranza Thohir ha il suo peso nelle scelte. A questo punto qualche se le parole dei vari Zanetti, Ausilio e Bolingbroke avessero qualche concetto diverso, non sarebbe così sorprendente. steven-zhang

Su questo aspetto hanno parlato dall’Asia sia Yang Yang, vicepresidente del Suning Group, che Isenta Hioe, braccio destro di Thohir. Il primo ha confermato che la partnership con Thohir è fruttuosa e va benissimo. L’indonesiano è partner di Suning anche nel sud-est asiatico dove i cinesi vogliono allargare i proprio orizzonti. Sibillino sul possibile addio di Thohir dall’Inter, dicendo che ora fa parte del mondo nerazzurro ma in futuro chissà.

Hioe invece ha detto che Thohir resterà presidente dell’Inter finchè il Suning vorrà. La transazione è importante e deve essere fatta nel miglior modo possibile. Infine anche Steven Zhang, figlio del boss di Sunign ha detto la sua, esprimendosi con qualche frase di italiano a dimostrazione dell’impegno dei nuovi proprietari dell’Inter, con Zhang Jindong che resta sveglio a notte fonda per vedere i nerazzurri.

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