EDITORIALE – C’è un treno che non aspetta

Cara Inter, adesso non puoi più sbagliare. L’inizio di stagione dei nerazzurri è stato agrodolce, caratterizzato da pochi momenti di entusiasmo (vedi il ribaltone a Pescara nel finale o la bella vittoria contro la Juventus) e da tanti, troppi momenti di difficoltà se non addirittura di imbarazzo (esemplari le due tragicomiche sconfitte in Europa League e non solo). Gli alibi, anzi, le potenziali attenuanti nei confronti del lavoro di De Boer & Co c’erano e sono state considerate anche dopo prestazioni non all’altezza: allenatore nuovo, cambio di panchina tardivo, inserimento degli ultimi innesti e chi ne ha più ne metta.

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Ora però il campionato sta prendendo il largo e si corre il rischio di restare ancora una volta a distanza dalle posizioni che contano: si sono persi già molti punti per strada ma era lecito concedere delle sbavature ai nerazzurri all’inizio del nuovo progetto. Superata la sosta, che peraltro ha lanciato segnali positivi da molti dei nazionali convocati, adesso ci sono quattro impegni fondamentali per il futuro: Cagliari, Atalanta, Torino, Sampdoria.

Questo primo scorcio di stagione ha dimostrato palesemente come l’Inter per organico abbia da invidiare poco alle altre grandi del campionato ma che spesso pecchi di carattere e atteggiamento per cui vale il seguente assioma: si può perdere e vincere contro tutti. Regola che diventa uno stimolo non da poco ma anche una insidiosa minaccia. Le prossime quattro partite potranno dire davvero quali saranno le ambizioni della Beneamata perché la classifica ora è corta ma presto le prime della classe potrebbero prendere il largo.

Frank De Boer sembra aver trovato la quadratura del cerchio dopo alcune settimane di sperimentazione: Icardi è il leader nonché bomber di riferimento, Candreva e Perisic sono le ali giuste per affiancare Maurito e in mezzo al campo Banega è fondamentale al pari di Joao Mario. Dietro l’unica reale garanzia è Miranda (senza dimenticare il buon Handanovic) ma quantomeno l’allenatore olandese adesso ha un troncone solido di partenza su cui fare affidamento.

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Fin qui si sono visti anche sprazzi di bel gioco ma purtroppo pochi gol. Adesso però quel che conta di più sono i punti, perché materialmente sono quelli a fare la stagione e a incidere nella storia, aldilà delle parole e delle idee di gioco. Il mese di ottobre può essere il primo crocevia dell’annata calcistica e occorre imboccarlo nella maniera giusta per evitare di rivedere gli spettri del passato. Inter, c’è un treno che non aspetta: ora o (forse) mai più.

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