Come riporta la Gazzetta dello Sport, un’accelerata improvvisa ed un’incompatibilità incolmabile hanno portato alla firma della risoluzione consensuale del contratto tra la società e Mancini, con buonuscita per il mister della metà dei 5,3 milioni di euro che gli sarebbero spettati da qui a giugno prossimo.
Forse meglio così e sicuramente meglio per il Mancio che ora è sicuramente più sereno di qualche giorno fa.
Un gesto d’affetto, poi la partenza per il mare, senza passare dalla Pinetina. Il compito di svuotargli l’ufficio, il Mancio lo ha lasciato ad un fidato amico.
L’allenamento è stato condotto in un clima paradossale dal suo staff. Lo stesso staff che lascerà in blocco l’Inter. Saranno tutti liquidati con lo stipendio che sarebbe spettato loro sino al prossimo giugno. Non restano neanche Sylvinho, che in un primo momento si pensava potesse essere l’uomo tra squadra e allenatore, né Angelo Gregucci, che per amor dell’Inter e di Mancini aveva rinunciato a una panchina di Serie B.
Sicuramente non è stata una questione di soldi. Il Mancio ha rifiutato un rinnovo biennale da 6 milioni a stagione. Ma senza sintonia non si può andare da nessuna parte.