Inter, Banega è l’uomo giusto: l’unica incognita è…Mancini

Ieri sera durante la visione della finale di Europa League tra Liverpool e Siviglia i tifosi dell’Inter probabilmente non credevano ai loro occhi. Il motivo? Presto detto: per aver constatato l’acquisto di un giocatore che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per le sorti della squadra di Mancini del prossimo anno.

Stiamo parlando ovviamente di quell’Ever Banega già bloccato dall’Inter lo scorso gennaio, che arriverà a Milano a costo (quasi) zero (i nerazzurri dovranno pagare una piccola penale al Siviglia): l’argentino è stato il vero e proprio mattatore della vittoria del Siviglia in rimonta contro il Liverpool, che ha consentito agli andalusi di conquistare la loro terza Europa League di fila.

Banega, dicevamo: un giocatore di una qualità fuori dal comune, che anche se non fa della copertura difensiva il suo punto di forza, con i giusti compagni al proprio fianco può assolutamente dire la sua. Colpi di tacco, giocate d’alta scuola, visione di gioco sopraffina, aperture e lanci millimetrici: ieri nella prestazione di Ever Banega si è visto tutto questo, ovvero quelle che sono le caratteristiche principali di un centrocampista di cui l’Inter ha bisogno come il pane.

Quindi i nerazzurri hanno fatto a tutti gli effetti un ottimo colpo? I numeri e la prova di ieri non lasciano dubbi: la risposta è sì a questa domanda. Ma, c’è sempre un ma: l’argentino è uno di quei centrocampisti a cui è difficile trovare una collocazione tattica ben precisa e questo potrebbe rivelarsi una bella gatta da pelare, soprattutto inizialmente.

banega-emerySe poi si considera che Mancini solitamente ci impiega un po’ più del previsto a trovare il ruolo più adatto ai nuovi arrivi, allora si può prevedere che non saranno tutte rose e fiori: si pensi a Perisic, per esempio, che ha iniziato giocando da trequartista, per poi spostarsi sulla fascia destra e finendo poi sulla corsia opposta, in quella che è la sua collocazione naturale. Insomma, con Banega si potrebbe ripetere la stessa identica situazione.

Ma non solo: il centrocampista ex Boca è notoriamente una testa calda (alcune sue immagini hot circolate in rete qualche anno fa ne sono una chiara dimostrazione), il che sicuramente non gioca a suo favore, considerati anche i problemi avuti dallo stesso Mancini con giocatori dal carattere un po’ particolare (Osvaldo, Tevez, Ibrahimovic, giusto per citarne alcuni).

Per concludere: nessuno mette in dubbio la bontà di un affare che sulla carta sembra avere dei risvolti positivi, ma tutto dipenderà da come Mancini riuscirà a gestire e a far rendere al meglio questo giocatore che ha quella personalità per far fare il salto di qualità alla squadra nerazzurra.

Giammarco Bellotti

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