ACCADDE OGGI – Due lampi di Ibra regalano lo scudetto a Parma

18 Maggio 2008, sono gia’ passati 8 anni ma per i tifosi nerazzurri questa data e’ impressa molto bene nelle loro menti se si parla di Zlatan Ibrahimovic e della sua doppietta che regalo’ lo scudetto ai nerazzurri. Si gioca l’ultima giornata del campionato di Serie A che a 90 minuti dalla fine ha ancora il suo finale verdetto da assegnare. A giocarsi lo scudetto sono la Roma di Luciano Spalletti e l’Inter di Roberto Mancini.

Squadre distaccate da solo un punto a favore dell’Inter ma l’ultimo round di campionato si preannuncia caldissimo. Il calendario, infatti, prevede la doppia sfida a distanza da dentro o fuori per quanto riguarda lo scudetto e la salvezza. Parma-Inter da una parte e Catania-Roma dall’altra. Quattro squadre assatanate di punti per i rispettivi obiettivi.

Il sole di Catania fa subito bene ai giallorossi che segnano con Vucinic e momentaneamente si laureano Campioni d’Italia. La notizia fa subito delivery a Parma e la gara si elettrizza. I ducali con un gol sarebbero matematicamente salvi, scucendo lo scudetto all’Inter. Sotto il diluvio la gara e’ molto contratta. Balotelli e Cruz non riescono a sfondare, ingabbiati da una difesa emiliana attentissima a non concedere alcun varco.

Primo tempo che consegna virtualmente lo scudetto alla Roma con un Parma quantomai vivo nel credere nel gol salvezza. Ma la variabile della gara esiste e si trovava sulla panchina di Mancini. Il tecnico di Jesi, infatti, ha tra le carte da giocare nella ripresa Zlatan Ibrahimovic, tenuto part-time a causa di un problema che lo aveva reso out nelle ultime tre settimane.

PARMA - 18/05/08 - CAMPIONATO DI CALCIO - PARMA - INTER - ESULTANZA GOL IBRAHIMOVIC - FOTO NEWPRESS - PARMA - 18/05/08 - CAMPIONATO DI CALCIO - PARMA - INTER - ESULTANZA GOL IBRAHIMOVIC - FOTO NEWPRESS - Fotografo: NEWPRESS

Minuto ’50: fuori un evanescante Cesar e dentro lo svedese. Cambia tutto. Il pubblico di fede nerazzurra lo accoglie con un boato misto soddisfazione, gioia e speranza. Le speranze scudetto passano dallo stato di forma del fuoriclasse svedese, autore fino a quel momento di 15 gol miste di carisma e classe del trascinatore.

Minuto ’61: palla velenosissima persa da Gasbarroni a centrocampo, pallone verticalizzato per Ibra che lascia partire un destro dal limite che non lascia scampo a Pavarini nell’angolino basso a destra. E’ l’apotesi. Il gol scaccia fantasmi e’ arrivato a mezz’ora dalla fine e porta la firma dell’uomo piu’ atteso. I tifosi sentono che la gara e’ in pugno grazie alla loro spinta, a un Ibra rinato e da un pubblico di casa che dovrebbe assistere ad una montagna da scalare per vedere la propria squadra salva.

Minuto ’78: discesa di Maicon sulla destra, palla in mezzo e piatto sinistro al volo ancora di Ibra. Non ci sono piu’ dubbi sull’esito finale. Tutti sentono il contraccolpo, Roma compresa. Pareggio del Catania nel finale con i giallorossi ormai con bandiera bianca in mano e siciliani che conquistano la salvezza in extremis.

8 anni passati ma i ricordi sono ancora vivi nella memoria. Il diluvio di Parma mixato con le lacrime di gioia di giocatori, staff e tutto il popolo nerazzurro presente al Tardini e non solo che ha sofferto sotto quella pioggia incessante che pero’ non fermato Ibra e compagni.

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