EDITORIALE – Per quattro C che mancano a questa Inter, una è di troppo

Andando oltre ogni tipo di analisi tattica o di potenziale attenuante, la prestazione messa in campo contro la Lazio resterà forse la peggiore dell’intera stagione per l’Inter, vista la totale assenza di un’idea di gioco e un approccio totalmente svagato alla gara come se ci si trovasse in una sgambata di pre-campionato contro una selezione di dilettanti. I problemi di questa squadra, e che sono alla base dell’ennesima rinuncia alla Champions League, si possono riassumere nella lettera C: C come cattiveria, concentrazione, carattere e continuità.

ko lazio

CATTIVERIA Prestazioni desolanti come quella di ieri sembrano palesare proprio la mancanza di cattiveria sportiva quando si scende in campo. La squadra può sì considerarsi agli sgoccioli della sua altalenante stagione ma non può approcciarsi ad una partita storicamente ostile come fosse un’amichevole: contrasti molli, manovra compassata e agonismo che spesso raggiunge livelli mediocri. Una squadra quantomeno orgogliosa dovrebbe aggredire ogni avversario sempre e comunque.

CONCENTRAZIONE Come sottolineato dallo stesso Mancini nel post-partita, subire in apertura un gol come quello di Klose è qualcosa di imbarazzante con un uno-due concesso al limite dell’area senza opporre resistenza. Una linea difensiva che per qualche mese è sembrata inossidabile e quasi perfetta (lo confermavano i numeri), nella seconda metà di campionato si è trasformata in negativo rendendosi protagonista di dormire colossali sui calci piazzati (vedi il gol di De Maio a Genova) o di svarioni clamorosi degli stessi centrali, lontani anni luce dalla solidità di inizio stagione.

CARATTERE Una squadra nell’arco del proprio cammino può sempre incontrare delle difficoltà, è il calcio. Ci sta segnare e subire delle reti e ovviamente quando una rete la si subisce si deve fare il possibile per rimontare per portare a casa i tre punti. L’Inter che in 36 giornate è riuscita solo in una circostanza a ribaltare il risultato vincendo la gara (contro l’Udinese una giornata fa) non fa che palesare delle vistose difficoltà ad uscire dai momenti difficili. Insomma, una gara incanalata male quasi sempre finisce peggio. I tempi della Pazza Inter capace non solo di rimontare ma di farlo anche negli ultimi minuti di partita, sembrano lontani.

CONTINUITÀ Ogni gruppo che punta a obiettivi prestigiosi deve fondare la propria forza soprattutto sulla continuità di risultati. Anche una fase negativa può essere rimediata nell’arco di un campionato duraturo come il nostro da una serie di risultati positivi in grado di far recuperare i punti persi e rimettersi in carreggiata. Purtroppo per l’Inter di quest’anno l’unica reale serie positiva è stata quella delle prime cinque sorprendenti giornate di campionato quando i nerazzurri fecero bottino pieno stupendo tutti e anche loro stessi. Per il resto l’annata è stata una lunga altalena fra risultati deludenti e altri positivi e lampante risulta la serie recente di risultati alterni: sconfitta contro il Torino, vittoria contro il Frosinone e poi con il Napoli, ko contro il Genoa, vittoria contro l’Udinese e nuova disfatta con la Lazio.

Per queste quattro C che mancano una invece c’è purtroppo e andrebbe rimossa quanto prima dal mondo Inter: la C di CONFUSIONE. A livello tecnico, tattico e societario. Mancini ha avuto bisogno di tempo per trovare una quadratura del cerchio e purtroppo i troppi esperimenti di formazione alla lunga hanno causato solo il dissolvimento di tutti i sogni coltivati nei primi mesi di stagione. Nella sfida di ieri quasi il nulla sul piano delle idee, fantasia e organizzazione di gioco. Anche a livello societario ci sono tanti dubbi legati al futuro dell’Inter che guarda caso sembra essere legato alla C della Cina con la cordata Suning che sembra intenzionata a fare sul serio.

Nel mentre però, il grande obiettivo chiamato Champions League è sfumato ancora una volta per l’Inter. Per questa C bisognerà ancora attendere…

 

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