ACCADDE OGGI – Roma-Inter 0-1 e l’eurogol di Deki

19 aprile 2011. L’Inter mise molto più di un’ipoteca sull’accesso alla finale di Coppa Italia imponendosi di misura all’Olimpico contro una Roma che apparì inferiore sul piano fisico e mentale ancor prima che tecnico. Decisiva fu una magia di Stankovic sul finire del primo tempo

IL PRIMO TEMPO  Inter già in vantaggio dopo due minuti con Stankovic, che approfitta di uno scontro fra Juan e Doni, ma Rizzoli annulla per una spinta del serbo verso il difensore brasiliano. Al 9′ la Roma sbaglia ciò che non si può sbagliare: Borriello approfitta di un errore di Ranocchia e mette al centro un pallone che Vucinic, da quattro metri e a porta sguarnita, riesce nell’impresa di ciabattare a lato e fallire così una palla gol ancora più facile di quella contro il Palermo. Il montenegrino prova a riscattarsi poco più tardi ma il suo sinistro dalla distanza sorvola la traversa. Al 18′ l’Inter reclama un penalty per un tocco di mano di De Rossi al limite dell’area: Rizzoli lascia correre e a naso fa bene. La gara diventa vivace: i ritmi si alzano, anche se mancano grosse occasioni da rete. A pochi secondi dal riposo l’Inter va in vantaggio con un magnifico destro di Stankovic, che dai venticinque metri infila il sette alla destra di Doni.

stankovic
LA RIPRESA La seconda frazione si inaugura con Mirko Vucinic, che a palla lontana rifila una gomitata a Lucio. Rizzoli e i suoi collaboratori non vedono e il montenegrino la passa liscia, almeno fino alla prova tv. Al 53′ la difesa giallorossa tampona con affanno un’incursione di Nagatomo e Cambiasso con Doni in libera quanto improvvida uscita. Da questo momento il ritmo dell’incontro scende: i nerazzurri congelano la gara sfruttando il possesso, i padroni di casa non sembrano avere risorse sufficienti per controbattere. Montella inserisce Menez al posto dell’infortunato Borriello, forse nel tentativo di dare profondità a una manovra che proprio non riesce a decollare. Neppure gli altri cambi (Simplicio e Rosi per Perrotta e Cassetti) riescono a imprimere la svolta che vorrebbe il tecnico di Pomigliano. Al’89’ è anzi l’Inter a sciupare la chance per chiudere partita e qualificazione con Pazzini, subentrato a Milito, che tutto solo davanti a Doni calcia addosso al portiere. È l’ultima emozione; i quattro minuti di recupero potrebbero anche non essere disputati.

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