Il 15 aprile di 21 anni fa non è stato un giorno qualunque per la storia interista. Nel 1995 l’Inter tornava in mano alla famiglia Moratti, più precisamente a Massimo, figlio di Angelo, colui che negli anni 60 vinse tutto ciò che si poteva. La prima stracittadina per il presidente tifoso è in programma proprio il 15 aprile e vede il confronto col formidabile Milan di Fabio Capello, non certamente l’avversario più comodo per iniziare un nuovo ciclo.
Eppure il campo emanerà un verdetto ben diverso da quello della carta: i nerazzurri soffrono inizialmente, ma poi dominano in lungo e in largo, incanalando il match nel binario giusto già prima dell’intervallo, con un goal di Andrea Seno, nome forse poco noto ai più, ma che ebbe il guizzo giusto per iscrivere il proprio nome in una partita storica e di grande importanza. Nella ripresa sarà completata l’opera: la combinazione olandese Bergkamp-Jonk confeziona il meritato raddoppio, prima che, a 5 minuti dalla fine, Giovanni Stroppa provi a mettere paura con la rete della speranza. Nulla da fare contro una compagine galvanizzata: Nicola Berti, colui che più sentiva e viveva l’atmosfera di queste sfide, disegna una traiettoria beffarda, con il pallone che sbatte sull traversa per poi colpire la schiena del gigante Seba Rossi, che si trova così sul tabellino dei marcatori, ma dalla parte sbagliata. Confronto impietoso rispetto al nostro Gianluca Pagliuca, uno dei migliori in campo grazie a una serie di parate spettacolari quando il risultato era ancora in equilibrio.
Un goal spettacolare e in parte infido, perché non basta vincere e dominare, ma ci vuole quel sano godimento che ti fa assaporare certe serate. Serata che Massimo Moratti visse nel pieno della sua felicità e della sua genuina passione. Altre gioie non furono immediate, ma intanto quella sera si scrisse un primo entusiasmante capitolo di una gran storia.
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