Due motivi per sorridere: di nuovo vittoria in trasferta e porta inviolata

Nell’Inter che è riuscita a sbancare il difficile terreno del Matusa, sono tornati due aspetti positivi che mancavano da molto tempo: la vittoria in trasferta, assente addirittura dal primo appuntamento del 2016 contro l’Empoli, e l’inviolabilità della propria porta, smarrita dal successo interno contro il Chievo del 3 febbraio (Coppa Italia esclusa).

Icardi triste

 

 

 

 

 

Da non sottovalutare il primo aspetto: i ciociari hanno trovato la maggior parte dei loro punti tra le mura amiche e, nel girone di ritorno, solo la Juventus era riuscita a perforare Leali, mentre le varie Atalanta, Bologna, Udinese, Lazio e Fiorentina erano rimaste a secco. Non era quindi scontato segnare e, di conseguenza, riuscire a vincere. Avercela fatta è sinonimo di buona maturità. Vittoria figlia di quel killer instinct presente nel girone d’andata e poi perso non si sa perché e come. La testimonianza che questa squadra non è affatto da buttare o da rivoluzionare interamente, ma che esistono delle caratteristiche e delle qualità sulle quali basarsi e insistere.

Come i miglioramenti della difesa, ingigantiti dal grande inizio di stagione e poi passati in sordina per colpa della crisi di risultati. Nonostante l’aiuto dei pali, è stato importante lasciare Handanovic imbattuto, nonostante l’assenza di un leader del calibro di Miranda. Murillo è una certezza, Juan Jesus cresce e D’Ambrosio si dimostra sempre molto concentrato e attento, goal di Bonucci a parte. Ora bisognerà fare in modo che la vittoria sia da stimolo per un finale di stagione degno e all’altezza dell’inizio.  

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