Che differenza tra primo e secondo tempo, la squadra manca ancora di continuità

Ancora una volta, come contro il Torino, i nerazzurri hanno peccato in costanza e continuità nell’arco degli interi novanta minuti. La squadra di Mancini ha iniziato col piglio giusto nei primi 45 minuti, ma nella ripresa ha lasciato campo e occasioni ai ciociari, che avrebbero meritato più degli zero punti portati a casa.

Episodi che volte girano contro e a volte in favore, ma la loro portata si potrebbe ridurre se la squadra riuscisse sempre a imporsi. Icardi e compagni nel primo tempo hanno imperversato per lunghi tratti, sfondando sulle fasce, soprattutto a sinistra, e mancando di concretezza all’interno dell’area piccola. Trame di gioco, difesa alta, personalità nel riprendere subito il pallone e buone giocate, cose che sono venute meno nella ripresa.

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Il Frosinone ha infatti avuto un maggior piglio una volta rientrato dagli spogliatoi, collezionando chance ghiotte e mettendo alla prova strenuamente la difesa interista, brava stavolta a non lasciare varchi pericolosi come con i granata e a non demordere mentalmente.  La differenza l’hanno fatta i colpi degli attaccanti nerazzurri, in grado di riuscire a capitalizzare quel poco che è arrivato dalle loro parti.

Cosa fare per invertire il trend? Magari forze fresche dalla panchina messe in campo prima, considerando che oggi il primo cambio è arrivato al minuto 85, o forse aggiustamenti di modulo. L’Inter sembra far fatica a digerire le due punte e i due esterni offensivi insieme in una partita intera, ma questa è l’idea del Mancio, che lavora sia per il presente che per il futuro. Intanto, oggi, è arrivato un buon frutto da cogliere.

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