Senza Platini, può tornare la Champions dei grandi

Negli anni di presidenza Uefa, Michael Platini ha lavorato molto a favore delle piccole società, quelle dei campionati minori, per portare squadre di tanti campionati europei in Champions League. Il vero obiettivo di Platini è poco chiaro, ma sappiamo che a causa della sua rivoluzione “contro i giganti” per anni abbiamo visto squadre non attrezzate neanche per l’Europa League, partecipare ai gironi di Champions. L’altra “visionaria” idea di Platini era quella delle teste di serie dei gironi alle vincitrici dei campionati. Così, giusto per avere ad esempio Real, Atletico, City, United, Arsenal in seconda fascia, e Psv e Zenit in prima.

Qualcosa si muove e potrebbe finalmente cambiare. Platini non è più presidente dell’Uefa e i grandi club europei stanno preparando la rivoluzione per riportare la Champions ai migliori club d’Europa. Le voci sulla Super League di cui tanto si parla servono solo a creare un polverone e a mandare il messaggio ormai chiaro: in Champions devono tornare le squadre più forti dei maggiori campionati. Sarebbe ideale anche per l’Italia, che a causa della perdita del quarto posto Champions, ha visto la squadra arrivata terza negli ultimi 5 anni, perdere 4 volte ai playoff. Per non dimenticarsi completamente delle squadre dal ranking più basso, tipo quelle dei campionati dal settimo-ottavo posto, si potrebbe decicidere di far retrocedere in Europa League entrambe le eliminate dai gironi di Champions, modificando anche alcuni aspetti della seconda competizione europea.

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L’obiettivo resta quello di mantenere le 32 squadre della prima fase e portarne 16 nella successiva, aumentando però gli incroci tra le prime 8 squadre del ranking e le grandi d’Inghilterra come United, City, Liverpool, Chelsea. Si valuta la possibilità, inserendo il maggior numero di squadre dai grandi campionati, di ottenere 24 squadre sulle 32 da campionati come Inghilterra, Spagna, Germania, Italia ecc, e le altre 8 dai playoff. Di queste 8 alcune poi potrebbero essere anche dei campionati maggiori. In questo modo questi campionati curano molto anche gli interessi nazionali, con l’aumento di interesse e anche economico.

Tecnicamente quindi, avremmo 8 gironi da 4 come adesso. 16 qualificate come già avviene e le altre 16 divise in due gironi da 8, in cui si avrebbero almeno 4 squadre di ottimo livello per girone (ma tendenzialmente anche 6). Un ostacolo a questo punto sono le date: la prima fase a gironi dovrebbe finire prima di dicembre e in totale servirebbero 25 date. 

Le settimane libere si potrebbero guadagnare così: prima con l’eliminazione delle pause per le nazionali, che sono 4 (settembre, ottobre, novembre e marzo) guadagnando così già 8 settimane, considerato che gli impegni nazionali durano 10 giorni. Poi una cosa di cui si parla già da un po’ in Italia: la riduzione del numero di squadre dei campionati , passando a 18 o in alcuni casi anche 16 squadre. Si avrebbero così molte piu settimane o anche week end disponibili. Per le nazionali poi, un accordo potrebbe trovarsi lasciando liberi circa un mese e mezzo da metà/fine maggio a fine giugno.

 

 

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