Kondogbia si conferma: in crescita, ma ancora con qualche errore di troppo…

Geoffrey Kondogbia, episodi a parte, sta dimostrando di poter valere l’investimento fatto in estate: quantità e qualità nelle sue corde. Tanta fisicità per recuperare più palloni possibili, meno timidezza nel portarli avanti e giocarli con più personalità rispetto a qualche mese fa. Peccato però che gli errori siano sempre dietro l’angolo, per colpa di cali di concentrazione evitabili.

Ieri il francese si è fatto trovare pronto anche dalla panchina, entrando a freddo. Si è calato subito nel ritmo del match e ha mostrato quella continuità che si sta intravedendo dalla sconfitta contro la Juventus, punto di inizio per lui e la sua squadra. È più intraprendente nella circolazione della palla, più presente e prestante in fase di recupero, mostra di avere un discreto mancino con il quale destreggiarsi, anche se braccato o pressato dagli avversari. Con lui, giusto mix tra Medel e Brozovic, Mancini sembra avere trovato una buona alchimia in mediana.

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Peccato però che l’ex Monaco faccia ancora vedere qualche limite di qua in là, soprattutto a livello di concentrazione. Spesso lo si vede sbagliare appoggi comodi, anche al compagno più vicino, che sembrano essere dettati da una testa non sempre connessa agli arti inferiori. Ogni tanto la concentrazione viene meno, soprattutto quando si pensa che il più sia stato fatto o che l’azione da compiere in campo sia di facile svolgimento. Invece anche la giocata più banale può nascondere delle insidie e il goal di Brienza lo hai dimostrato a pieno. Un insegnamento, per fortuna non doloroso, in vista dei futuri impegni. È questa la differenza tra un giocatore ordinario e uno che aspira a diventare uno dei top nel suo ruolo.

 

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