Il problema è nella testa: l’umiltà può essere l’arma in più per questa Inter

Il problema di trovarsi in vetta è quello di non riuscire a reggere la pressione con la conseguenza di un possibile crollo. Questo è quello che è successo all’Inter: dopo aver assaporato per tutta la prima parte di stagione il primo posto, è avvenuto il crollo che l’ha portata alla quarta o quinta posizione. Sicuramente la condizione fisica non ottimale di molti giocatori ha influito su questa crisi, ma probabilmente la mancanza di umiltà e la troppa fiducia in se stessi ha provocato e alimentato il momento buio dei nerazzurri.

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Proprio le ultime due vittorie dell’Inter hanno dato un ulteriore prova a favore di questa idea. Contro il Palermo, partita da subito in discesa grazie ai gol di Ljajic e Icardi, la troppa sicurezza e fiducia nei propri mezzi, ha permesso ai rosanero di segnare e di riaprire il match in chiusura di primo tempo. Stessa cosa che vale per ieri sera, con il gol del Bologna che ha rischiato di compromettere una partita già chiusa. Un problema di testa sul quale Mancini dovrà riuscire a lavorare per poter dare continuità ai risultati interisti, senza che i giocatori si sentano sicuri e perdano l’umiltà necessaria per lottare per tutti i 90 minuti di una partita.

Ora l’Inter è attesa dalla prova decisiva contro la Roma. Errori come quelli contro Palermo e Bologna, sabato possono essere determinanti e compromettere il match. La mancanza di umiltà ha già fatto perdere ai nerazzurri la vetta del campionato. Ora bisogna lottare per il terzo posto, l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione: sicuramente non sarà facile raggiungerlo, vista la concorrenza molto forte di Roma e Fiorentina, ma se l’Inter dovesse giocare con la modestia che ha contraddistinto la prima parte di stagione, potrà diventare una squadra tenace e con tutti gli elementi per potersi giocare un posto in Champions League.

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