GdS – Nel dopo gara sfuriata di Mancini che se la prende con le sue punte

Amarezza, delusione e rabbia. Questo è quello che lascia il pareggio di ieri dei nerazzurri con il Carpi.
A Mancini per primo. Infatti, come riporta la Gazzetta dello Sport, dopo Bergamo, anche ieri a Milano, al termine del match hanno tremato le pareti.
Dopo aver dato un calcio al cartellone pubblicitario uscendo dal campo, Mancio si è fatto sentire eccome dentro le mura dello spogliatoio. Questa volta non volava una mosca, se sentivano solamente le accuse del tecnico che vuole più cattiveria, più precisione, vede troppa supponenza, poco cervello e poca umiltà. E sicuramente vorrebbe molta ma molta più lucidità. Ai microfoni nel dopo gara non si trattiene e sbotta: “Quei gol li avrei segnati anch’io a 50 anni”.

Insomma tra le 4 mura nella pancia di San Siro c’è stata una resa dei conti a tutta gli effetti durata ben 45′, alla presenza anche di Bolingbroke, Williamson, Zanetti e Ausilio.

Poi ancora parole forti del tecnico: “Se in attacco non si difende la squadra soffre. Gol non ne facciamo, aiutare non aiutiamo, allora schiero solo una punta e gli altri vanno in panca. La partita deve essere chiusa: Felipe, Rodrigo, Mauro davanti al portiere, tante occasioni mancate. Troppe. Ci vuole cattiveria. L’occasione di Icardi? L’avrebbe fatta anche Marocchi. Non bisogna prendere in giro la gente: oggi rischiamo di non essere da 3° posto”.

Il Mancio vuole una scossa ma forse vuole anche di più della solo cattiveria. Vorrebbe almeno una punta da doppia cifra ed Ausilio è già al lavoro anche se ricorda il mister: “Solo se parte Guaro avremo da spendere” .

 

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