EDITORIALE – Inter, basta aspettare la fortuna: adesso inizia a giocare a calcio

L’Inter perde colpi (e punti). Nelle ultime quattro giornate ha collezionato soltanto 4 punti sui 12 disponibili: vittoria (peraltro fortunosa) con l’Empoli, pareggio con l’Atalanta, sconfitte con Lazio e Sassuolo.

Il problema della squadra del Mancio è evidentemente la disorganizzazione: nella manovra di gioco, certo, ma non solo. Mettere Medel davanti alla difesa può andare bene una, forse due volte, alla terza saranno evidenti i limiti tecnici di un giocatore comunque di livello, ma che non ha la capacità di fare il regista. Ieri è mancato un giocatore come Felipe Melo in mezzo al campo (quello delle prime giornate, non quello pessimo di Inter-Lazio).

Così come dopo la prima partita storta (col Sassuolo) sono iniziati i problemi di Murillo, impaurito e non forte mentalmente, tanto da concedere un’ancor peggiore prestazione contro l’Atalanta. E si, la difesa dell’Inter regge bene, tanti complimenti per Murillo e Miranda, ma quanti punti ha regalato Handanovic con i suoi miracoli? Ieri fosse entrato il tiro di Cigarini respinto con i piedi, probabilmente sarebbero tornati a casa a mani vuote.

Dulcis in fundo, l’attacco. Mancini ha a disposizione soltanto un giocatore da 20 gol, che è senza dubbio Icardi. Jovetic è assolutamente spaesato e sembra solo una brutta fotocopia del giocatore di Firenze (l’aria di Manchester evidentemente non gli ha fatto bene). Ljajic svaria su tutto il fronte offensivo, ma trova pochi sbocchi. Palacio e Perisic sono due gregari dai piedi buoni, ma pur sempre gregari, volti ad un gioco fatto di sacrificio e, tutt’al più, di assist. Biabiany è veloce, ma senza una squadra che concede spazio (come si è visto ieri a Bergamo) va in tremenda difficoltà.

Mancano alternative di gioco: l’unica soluzione che trova l’Inter è l’estro di Ljajic o di chicchessia e trovare l’1-0. Ma non basta: servono i calci piazzati (ieri terribili), i gol da fuori area (ieri Jovetic, Perisic e chiunque si abbia provato sono stati terribili), serve il bel gioco. Perché essere cinici va bene, ma alla lunga chi gioca bene ottiene i risultati, chi gioca male cala a picco (percorso inverso rispetto ai nerazzurri l’ha fatto la Juventus).

A questa squadra serve qualità a centrocampo e gol in attacco. Il mercato estivo ha già portato numerosi giocatori, che sono buoni (alcuni ottimi), ma considerando il livello medio della rosa dello scorso anno non potevano fare più di quello che stanno facendo. La rosa a disposizione, in sostanza, è buona, ma non ottima (per ottima si intende valida per arrivare al titolo).

L’Inter deve smettere sognare ad occhi aperti, deve capire che a volte le vittorie sono arrivate con l’ausilio di un po’ di fortuna (in realtà anche il pareggio di ieri), ma che la fortuna non può essere sempre dalla propria. Bisogna rimboccarsi le maniche, non aspettare sempre che il caso vada a proprio favore e porti un gol, e mettersi a giocare bene. Perché alla lunga, chi gioca bene, vince.

 

Federico Spinelli

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