L’Inter sembra aver ritrovato quella sicurezza difensiva che mancava da parecchi anni nella Milano nerazzurra. Ed è arrivata grazie ai due nuovi acquisti, Joao Miranda e Jeison Murillo, capaci di ergere un vero e proprio muro davanti ad Handanovic. Come riporta Tuttosport, questa Inter compatta ricorda quella dei record del Trap della stagione ’88-’89. A fare coppia in difesa allora c’erano Andrea Mandorlini e Riccardo Ferri. Proprio quest’ultimo, direttamente da Miami per l’Inter Accademy Florida, ha rilasciato un’intervista al quotidiano torinese, dove parla della coppia difensiva nerazzurra.
Cosa rappresentano Miranda e Murillo per questa Inter?
“Sono il vero punto di forza, su cui costruire i successi presenti e futuri. Sono gli acquisti che mi hanno più impressionato. Innesti che noi interisti aspettavamo da parecchio tempo. Sono molto forti individualmente, hanno personalità e caratura internazionale. Sono anche aiutati dall’atteggiamento di tutta la squadra di Mancini. L’obiettivo era subire meno gol rispetto agli anni passati. Roberto ha curato molto la fase difensiva e ha scelto per una squadra che aiuta molto la difesa, e questo giova ai due centrali. Grazie anche ad Handanovic, l’Inter ha un ossatura centrale difensiva molto forte”
L’ha sorpresa l’impatto di Murillo?
“Credo che abbia sorpreso tutti. Ha soli 23 anni e ampi margini di miglioramento. Ha qualità fisiche e tecniche impressionanti, per me è straordinario. Ha fatto qualche errore, ma migliora di stagione in stagione. Ha bruciato le tappe in nazionale e credo potrà solo crescere. Vicino a Miranda diventerà un top”
Paragone con qualcuno del passato?
Miranda è il nuovo leader nerazzurro?
Miranda e Murillo possono entrare nella storia dell’Inter come altre grandi coppie?
“Dipenderà dai successi che otterranno. Ci sono stati calciatori straordinari che però hanno vinto meno di altri, e quindi vengono ricordati meno. Se vorranno diventare una coppia da ricordare come Samuel e Lucio, dovranno vincere e dare il loro aiuto. Per ora lo stanno facendo”
Loro sono un punto fermo in una difesa dove Mancini cambia spesso i terzini.